Regia di Jo Baier vedi scheda film
Interessante trasposizione dell'omonimo e postumo libro di Tiziano e Folco Terzani, "La fine è il mio inizio" mette in scena i lunghi dialoghi intercorsi fra il celebre giornalista italiano ed il primogenito poco prima di lasciarci. Una sorta di lunga confessione-testamento in cui si ripercorre l'intensa vita di un uomo consapevole di avere ancora poco tempo, un accorato excursus di viaggi, amori ed esperienze rivelatrici verso una nuova concezione ed accettazione del mondo. Una pellicola probabilmente sbagliata da un punto di vista prettamente filmico: inevitabilmente verbosa, eccessivamente didascalica, dalla regia ingenua e dalla colonna sonora troppo ingombrante (Ludovico Einaudi con brani non originali) ma nonostante tutto ciò, in grado di colpire per contenuti mai banali che trattano più di vita che di morte e che ci consegnano un personaggio saggio ed illuminato, senza paura alcuna di abbandonare il proprio corpo per quella che si spera essere l'ultima e la più grande avventura. Superba la prova di Bruno Ganz, necessariamente sopra le righe a discapito di un'eventuale verosimiglianza e perfettamente misurato per contrasto il sempre bravo Elio Germano.
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