Regia di Robert Redford vedi scheda film
Davvero immeritato il clamoroso insuccesso al botteghino. Non so capacitarmene. Impeccabilmente diretto da Robert Redford, The Conspirator andrebbe riscoperto senza esitazione. Ha il pregio di riuscire nell'impresa di esporre i suoi temi e la sua storia e senza mai essere cattedratico, magniloquente o sconclusionato. Non fornirà tutte le risposte alle domande che certamente sorgeranno nelle nostre menti, questo è innegabile, ma è normale che sia così. E considerato che molti scrittori e registi sovente non si dimostrano affatto in grado di fornire un'opera ben strutturata su simili argomenti, questo parrebbe quasi un miracolo al confronto, per il fatto che raggiunga una forma (ed invero pure una sostanza) così di qualità.
Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, il film non intende entrare nel merito dell'innocenza o meno di Mary Surratt. Sì, magari da certe scene sarebbe possibile interpretare (finanche dedurre) la sua non colpevolezza nei riguardi delle accuse mosse contro di lei, ma non è affatto questo aspetto ciò su cui l'attenzione deve focalizzarsi. Piuttosto, al centro vi sono l'ingiustizia nella metodologia del processo (rappresentato fino al punto di rasentare una sorta di caccia alle streghe) e i conseguenti tentativi dell'avvocato Frederick Aiken di ottenerne uno civile, libero da interferenze o tattiche (legali e non).
Se la trama, i dialoghi brillanti e gli ottimi protagonisti, già a livello di scrittura, giungono ad essere efficaci pure sullo schermo, è ancora e soprattutto grazie a un cast di tutto rispetto. L'eccellente selezione ha condotto in particolare una certa Robin Wright e un tale James McAvoy, entrambi in splendida forma, nei ruoli principali. Quest'ultimo si dimostra forse la vera sorpresa e il migliore, il più interessante, perfetto nell'interpretare personaggi con forti convinzioni morali.
Dal punto di vista artistico, ovvero costumi e ambienti, è impressionante per la sua magistrale e competente accuratezza, verosimile e realistica.
Pur non potendo evitare certi cliché tipici del genere, The Conspirator è quindi una meraviglia nell'ambito dei drammi storici, fra i migliori del suo medesimo anno. Un peccato che non abbia destato grande interesse e il plauso che invece avrebbe meritato. Consigliato. Una visione è d'obbligo. Da non perdere, se in futuro vi si presenterà l'occasione di guardarlo.
Tratto da una storia vera, quella di Mary Surratt, accusata di essere nel numero dei congiurati responsabili dell'assassinio di Abraham Lincoln. Purtroppo non mi è nota nel dettaglio e dunque non saprei valutare se questa pellicola sia storicamente attendibile. Tuttavia, pur non essendo un documentario, esistono addirittura dei siti in cui sono analizzati i presunti errori in essa riscontrati! Comunque mi risulta che sia una vicenda tuttora non molto chiara e le polemiche o controversie in merito si sprecano, fra chi sposa una tesi e chi invece quella opposta.
Mark Isham firma una composizione genuinamente drammatica, dalle melodie attraenti e talvolta persino solenni. Queste musiche rappresentano forse il culmine (al momento) della sua carriera.
Proprio niente. Perfetto così.
Di certo il suo film migliore, almeno per quanto riguarda gli anni duemila.
Tenace e retto Frederick Aiken, ruolo impeccabile e dall'eccezionale dialettica, che gli consente di (di)mostrare finalmente il suo vero talento da attore.
Carismatica Mary Surratt, gradito ritorno per una brava attrice. Interpretazione di straordinaria intensità, giocata su sguardi valenti più di mille parole.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta