Regia di Rupert Wyatt vedi scheda film
film altamente angosciante ed inquietante. sin dalle prime immagini quando il branco di scimpanzè fugge in una foresta inseguita ed accerchiata da un gruppo di bracconieri. il dramma di primati che vengono sottoposti ad esperimenti scientifici per testare nuovi potentissimi medicinali contro l'alzheimer, ma che contemporaneamente serve per sperimentare altri scopi, tipo l'accrescimento delle capacità cognitive, si trasforma nel dramma di una specie che prende coscienza di sè. l'egemonia dell'uomo come massimo predatore esistente sulla faccia della terra, dove savane, foreste,oceani diventano riserve tollerate per il procacciamento di cibo o peggio come riserve contenitive di habitat, un pò come le riserve indiane che sono diventate un pò dei parchi a tema. c'è will, giovane scienziato coinvolto personalmente dalla malattia che sta divorando il padre e c'è jacobs che invece guarda solamente allo sfruttamento monetario del farmaco per arricchirsi smodatamente. nel mezzo, da protagoniste, ci stanno gli scimpanzè. animali da laboratorio che dopo il fallimento della riunione coi finanziatori, vengono tutti abbattuti, tranne cesare. il piccolino era nella pancia di occhi lumiscenti che tentava solo di difendere la creatura che aveva dentro di sè e viene invece scambiato come comportamento aggressivo dovuto agli effetti secondari di un farmaco ancora sperimentale. se will sperimenta il farmaco a casa col padre che fin da subito sembra reagire benissimo, cesare invece viene rinchiuso in un centro per primati che non si riescono più a gestire in cattività. la prigione è il luogo dove cesare riuscirà a far presa sugli altri primati divenendone il capo incontrastato, anche dopo l'arrivo di una seconda fornitura di primati al centro farmaceutico in cui vi è koba, uno scimpanzè habituè di sperimentazioni che porta i segni negativi sul viso e sul corpo. esempio di block buster intelligente che vive si degli effetti digitali computerizzati e della motion capture che sono impressionanti anche se riconoscibili in più momenti, ma il suo punto di forza è la storia della presa di coscienza e della sollevazione dei primati contro gli umani che li sfruttano a loro piacimento e per il loro benessere. gli attori reali sono letteralmente e inesorabilmente relegati in secondo piano, e dispiace vedere un james franco credere così poco in quello che fa, a maggior ragione visto la qualità del prodotto. questo può ben rappresentare un prequel a quel classicone che è "il pianeta delle scimmie" con charlton heston. tutti i momenti della crescita di cesare sono altamenti toccanti. come quando diventato maturo capisce il male che può fare agli umani grazie alla sua forza. i suoi occhi sebbene digitalizzati sono straripanti di emozioni inesorabilmente inquinate da quelle umane. come è bellissimo il suo sguardo quando fiero condottiero, indica al gruppo la strada da seguire nonostante la lotta sanguinosa che bisognerà intraprendere per arrivarci e per riuscire a tenere il territorio. proprio bello.
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