Regia di Rupert Wyatt vedi scheda film
Gli studi sull'Alzheimer del ricercatore Will Rodman portano alla scoperta di un virus capace di accrescere enormemente l'intelligenza dei primati ma che si rivela letale per gli esseri umani. Così, mentre l'umanità si avvia ad essere decimata dalla diffusione del letale contagio, una razza di animali evoluti, guidati dalla scimmia Cesare, si propone come nuova dominatrice pianeta Terra. Confesso di non essere mai stato un grande fan del "Pianeta delle Scimmie", saga di fantascienza ispirata ad un romanzo del francese Pierre Boulle e famosissima in America, tanto da aver generato ben cinque film tra il 1968 e il 1973 (senza contare il non troppo riuscito remake di Tim Burton del 2001). L'inglese Rupert Wyatt (moderatamente noto per aver diretto "Prison escape", dramma carcerario premiato al Sundance) prova a dare nuova linfa alla ormai esausta serie, con un prequel che (speriamo di no) potrebbe costituirsi anche come "reboot" della saga. Narrando le modalità nelle quali l'umanità è stata soppiantata da una nuova razza di scimmie senzienti, Wyatt avrà anche mandato in sollucchero i cultori della serie, ma per tutti gli altri c'è abbastanza poco a cui appassionarsi: il solito confuso ecologismo e l'ormai sfruttatissimo tema, tanto caro alla fantascienza "classica", della follia dell'uomo che si autodistrugge crendo ciò che non può controllare... tutta roba vecchia come il cucco. Buoni gli effetti speciali, ma che le scimmie siano poco più che cartoni animati è evidente e l'effetto videogame è inevitabile... bravo comunque James Franco e bella da togliere il fiato Freida "The Millionaire" Pinto. Per quanto mi riguarda due stelle, ma se siete fan della serie probabilmente gradirete.
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