Regia di Rupert Wyatt vedi scheda film
Dato che il grande pubblico l’aveva apprezzato molto, e pure la critica, questo film è stato una delusione. E’ un film che si vede tutto d’un fiato, che prende molto, ma che qua e là, è rovinato da vere cretinate. Alla fine, sono per una sufficienza.
Anche la CG non mi è sembrata perfetta, anzi, vedi l’inizio film, quando si passa da uno scimpanzè vero a uno fatto al computer (o un modello poi rielaborato), la differenza è bella grossa.
Peccato per i difetti della sceneggiatura, insomma. Un siero 112 che funziona, ma la simia scappa…e allora basta, ricerche sospese. E questi sono geni del profitto? Paiono degli idioti. Non parliamo poi del poliziotto che spara in mezzo a un CdA, fregandosene di potere colpire qualcuno, ma magari in USA è proprio così. Poi, gli scrupoli del protagonista sul siero 113: eh no, l’abbiamo somministrato a una sola simia, va testato prima di iniettarlo ad altre…ma come, un’ora prima iniettavi il 112 a tutti quelli che passavano, mancavano giusto gli alberi, e ora tutti sti scrupoli? Ma dai. E poi certo va testato, sulle simie, no? Il manager nero, poi, è una banderuola, l’incompetenza che non si capisce chi ce l’ha messo là: dialoga col protagonista “Mi fai perdere tempo!” e due passi dopo “Massima priorità!”. Ma dai! Ma vendiamogli il Colosseo! E il finale… “Vieni a casa, non si fa così!” “Ma Cesare casa, mona!” “Ah, allora va bene, vai , vai con le altre simie!” dicono sorridendo. Ma che finale è?
Gli attori pure non sono convintissimi di sta roba. Franco, signor attore e persona notevole, avrà detto “Vabbè, famose sta americanata, che i soldi fanno sempre comodo” ed è poco sopra i minimi sindacali. La Freida Pinto è una gnoccona ma ha solo scopi ornamentali.
Candidato agli Oscar per gli effetti, neanche quelli. Costi alti, ma non eccessivi, gran begli incassi, il pubblico è accorso e ha molto gradito.
Bravo, ma non ci crede molto
bellissima, la sua parte ha poco senso
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