Regia di Stefano Pasetto vedi scheda film
E' noto che la visione di certi particolari film ci lasci, nonostante una discrta fattura, una sensazione di incompletezza. Quando mi capita leggo sempre le interviste del regista dello sceneggiatre degli attori, cerco il sito, curioso nei back stage, nei blog degli attori....
Vi ricordate di "Tartarughe sul Dorso" con una giovane Barbora Bobulova, sempre dello stesso regista? A me era sfuggito dalla memoria, mentre adesso ho ben impresso come anche in quella storia Pasetto immergesse i personaggi e le idee in territori un po' fuori dal tempo, in atmosfere particolari dove basta uno sguardo per riconoscersi, pur essendo profondamente diversi, basta uno sguardo per capire che c'è qualcosa che ci lega irrazionalmente ad un'altro essere umano.
L'ambientazione Argentina è da sogno: il suo mare i suoi venti le sue balene...Oggi, quando ci accingiamo a vedere un film italiano, lo facciamo non senza pregiudizi, sempre timorosi di ritrovarci rinchiusi in pochi ambienti, ad ascoltare i lamenti di ex giovani in crisi, o a cercare di immedesimarci in commedie che non ci fanno ridere o storie d'amore che non ci coinvolgono.
Ammettiamolo, questo non è un film dalla soluzione narrativa sempre coerente e riuscita, e spesso sbandamenti distraggono lo spettatore.
Tuttavia, la bravura e la centratura delle due attrici, in primis di Sandra Ceccarelli (sempre più brava e sempre più intensa), riescono a dare un senso al film, che nel panorama italiano si discosta perché
coraggiosamente esce dagli schemi; si lancia in terre lontane: l'Argentina... Buenos Aires, la Patagonia.., parla anche di un amore, appena sfiorato o forse più di un soccorso emozionale tra due donne con naturalezza e parla della vita che inesorabilmente scorre ma può tornare sotto altre vesti, e della verità, che a volte dura un attimo e che non sempre è cosi' importante, come afferma l'anziana apprendista, di pianoforte (un'intensa llda Bernard), in questo caso con profonda ragione.
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