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Lady Oscar

Regia di Jacques Demy vedi scheda film

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La recensione su Lady Oscar

di GoonieAle
3 stelle

Disegnato nel 1972 dalla mangaka Riyoko Ikeda, Versailles no Bara (Le Rose di Versailles o La rosa di Versailles (titolo già ambiguo nel linguaggio giapponese perché l’articolo singolare/plurale non esiste), è stato un successo in Giappone tanto da produrre insieme alla Francia una pellicola di due ore nel 1978 sulla vita di Oscar François De Jarjayes. Il risultato è pessimo quasi sotto tutti i punti di vista.

 

Jacques Demy, il regista, gira quasi svogliatamente, magari guardando le tavole del fumetto e girando velocemente (basti guardare il primo duello di Oscar con la pistola dove tensione, drammaticità e attesa sono sostituiti da noia, ilarità e lentezza, e persino i movimenti degli attori durante la sparatoria lascia basiti! Sembra tutto amatoriale. E siamo poco dopo l’inizio! I personaggi non hanno spessore ed è un peccato visto che due tre attori potevano pure starci: lei, Catriona Mccoll, aveva una certa somiglianza con la controparte disegnata. Condensare, poi, tanti volumi e tanti personaggi oltre ad una storia articolata e che prende diversi archi di vita è impresa impossibile per un film di due ore. La parte finale, con la presa della Bastiglia, è imbarazzante per sviluppo e montaggio. Finale bruttissimo e inconcludente. Davvero un peccato, visto che un certo budget c’è stato e addirittura fu girato dentro  Versailles (!), anche se la fotografia non ha reso grazia alle location. Ultima nota la presenza di una bambina paffuta Patsy Kensit, che avrebbe fatto innamorare negli ottanta parecchi ragazzi. Per fortuna, i giapponesi realizzarono una serie tv un anno dopo, da noi conosciuta come Lady Oscar, a surclassare il film e rendere giustizia e addirittura superare l’opera originale. Ma non fu subito un successo, anzi, fu un clamoroso flop che decretò l’allontanamento a metà serie del regista Tadao Nagahama (un grande dell’animazione) per essere sostituito dal più grande regista dell’animazione: Osamu Dezaki. Non servì a molto. Fu un disastro! Solo nel 1986 o giù di lì, grazie ad una replica, i giapponesi “capirono”. Mentre noi, già alla prima visione del 1982, la portammo sull’olimpo. Ma questa è davvero un’altra storia.

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