Regia di Todd Phillips vedi scheda film
«È successo di nuovo». Ricicla se stesso Una notte da leoni 2, con quell’esibita scorrettezza di una nuova contagiosa tendenza della recente commedia statunitense in cui Todd Phillips, come si è visto già con Una notte da leoni e soprattutto con Parto col folle, punta alla purezza del demenziale del cinema di John Landis, spingendo però l’acceleratore al massimo. Dalle luci di Las Vegas a quelle di Bangkok, i quattro amici arrivati in Thailandia per il matrimonio di uno di loro si troveranno a rivivere ancora una folle esperienza. Una specie di Ricomincio da capo che parte da Una notte da leoni e si estende in questo scatenato sequel che però mantiene la struttura del precedente, dove il buco nero della memoria riprende forma solo attraverso le fotografie. Un dito mozzato, una scimmia tabagista che riceve una dichiarazione in pieno stile fratelli Farrelly («Mi mancherai scimmietta. Vorrei che tu potessi usare Skype»), un inseguimento quasi da Mission Impossible con Bangkok luogo da esplorare e poi da distruggere, tre protagonisti (Cooper, Helms, Galifia-nakis, quest’ultimo scomposto e straordinariamente sgraziato, quasi sulle orme di Belushi) sempre più in sintonia e Mr. Chow e l’esibizione dissonante di Mike Tyson che riemergono come da una fiera dei sogni. Ancora meglio del precedente.
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