Regia di Neil Burger vedi scheda film
Un atto d'accusa morale alla tracotanza dell'uomo, l'unico animale che non riesce ad accettare i propri limiti.
Prima de Il lato positivo, è stato questo film a far incontrare sul grande schermo il promettente Bradley Cooper e il veterano Robert De Niro. Sin dal titolo, l'opus numero quattro di Neil Burger intende rendere l'osservatore silenziosamente partecipe dell'allucinata esperienza di apertura cerebrale sperimentata dal protagonista grazie a miracolose pillole di NZT attraverso una voce narrante interna fortunatamente non tediosa, cambi di tinta nella fotografia, ellissi di montaggio e zoomate infinite (come quella che accompagna i titoli di testa). Eventi che sembrano irragionevolmente campati per aria si spiegano quasi da soli nell'incedere di quello che pian piano si trasforma in un atto d'accusa morale alla tracotanza dell'uomo, l'unico animale che non riesce ad accettare i propri limiti, con un richiamo lontano all'Ulisse dantesco. Peccato che questo spunto, molto forte nella parte centrale, perda di notevole rilievo in quella conclusiva, per poi scomparire in un finale ben poco soddisfacente rispetto alle più interessanti premesse, nonostante l'inserimento di qualche rivelazione scottante in zona Cesarini. È un thriller comunque diverso dal solito e meritevole di visione, già convertito in parodia (da Maccio Capatonda con Italiano medio) e serie TV.
Autore della musica è Paul Leonard-Morgan.
BUON film (7) — Bollino ROSSO
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