Espandi menu
cerca
Limitless

Regia di Neil Burger vedi scheda film

Recensioni

L'autore

amandagriss

amandagriss

Iscritto dal 26 aprile 2013 Vai al suo profilo
  • Seguaci 130
  • Post 6
  • Recensioni 230
  • Playlist 3
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su Limitless

di amandagriss
8 stelle

Pigliati ‘na pastiglia!

È proprio vero che il segreto della felicità risiede tutto in una pillola. Aspirine, valium, contraccettivi, prozac, ectasy, viagra e adesso il rivoluzionario NZT, un nuovo farmaco, ancora in via di sperimentazione eppure già disponibile sotto banco, della cui esistenza sono a conoscenza in pochi e per il cui possesso (ed uso, naturalmente) si è disposti a uccidere. Una pasticca rotonda, la cui trasparenza la fa sembrare innocua, da effetto placebo, contiene in realtà la prodigiosa capacità di impennare, come mai prima, l'attività cerebrale attivando il ben oltre 20% della materia grigia solitamente adoperata, così da arrivare a colmare il divario -spesso abissale- tra pensiero ed azione, fino a fonderli in un tutt'uno rendendo l'azione la naturale diretta conseguenza di un'idea nata nitidamente lucida. Dribblando in maniera impressionante incapacità, pigrizia, stanchezza, confusione, torpore, i tipici e tanto familiari ostacoli alla realizzazione/concretizzazione delle proprie intenzioni/aspirazioni. Saltando, in molti casi, il fosso di una triste, ineluttabile fine. Una pillola in grado di potenziare e velocizzare, a tempo di record, l'apprendimento, acuire i sensi fino a modificare la percezione della realtà, a favorire lo sviluppo di facoltà precognitive. Cade il velo che rende i contorni indefiniti, crollano inibizioni, insicurezze, paure. Da indolenti si diventa dinamici, attivi, forti, determinati, sempre con la risposta in tasca. Dagli stracci di anonime fallite nullità si passa a vestire i lindi e lussuosi panni dell’uomo che conta, un supereroe dell'intelletto, detentore di una consapevolezza 'altra'. In un battito di ciglia si diviene una persona nuova, un illuminato che si distingue e si eleva dalla cieca massa informe. Capace di elaborare complessi calcoli matematici, tessere sottili giochi psicologici, esibire con disinvoltura un ampio carnet di arti marziali: qualità attinte dal personale bagaglio di inutili informazioni empiriche e nozionismo scolastico che trovano finalmente il modo e la possibilità di essere applicati, “di avere un impatto sul mondo” piuttosto che continuare a giacere, inerti e stagnanti, nello smisurato archivio-memoria del proprio cervello. In una parola, ci si ritrova padroni della propria vita, artefici del proprio destino. Ma ogni pillola presenta le sue controindicazioni……

Opera audace, ambiziosa e accattivante. Esteticamente affascinante e funzionale nel tradurre in immagini lo stato mentale ‘alterato’, ‘solleticato’ da questa nuova ennesima miracolosa scoperta farmaceutica; sa farsi forte di una tensione palpabile e di un ritmo fluido sapientemente calibrato così da non scadere nella sterile quanto caotica frenesia da videogioco, così da regolare le accelerazioni come i rallentamenti all’interno della narrazione. La solida scrittura fa di Limitless un prodotto singolare, di acuta e rara intelligenza, potremmo dire -visto il contesto- assolutamente stimolante. Si presta a svariati livelli di lettura, da quello più superficiale, in cui la fantascienza incontra semplicemente il thriller creando un ibrido eccellente tra finzione e realtà, a quello più profondo, e sicuramente il più interessante, in quanto si rivela un’attenta e non banale riflessione in chiave metaforica sul nostro occidente, sulla nostra epoca, sul nostro vissuto quotidiano e l’ansia da prestazione che lo domina, a lavoro come nelle relazioni sociali come nel privato, sempre più spesso supportato da coadiuvanti sintetici/artificiali, necessari al fine di ottimizzare il proprio stato di efficienza, di giocare sempre ‘in attivo’, di dimostrare a se stessi e agli altri quanto si può essere validi, utili, indispensabili e lontani anni luce dai ripugnanti parassiti che la società tanto aborra, persegue, esclude.

Come con il precedente The Illusionist, il talentuoso Neil Burger traveste il suo cinema impegnato da blockbuster di puro intrattenimento. Favole più o meno moderne intrise di consapevole utopia che parlano dell'uomo e del quadro storico in cui è collocato, della possibilità di agire sulla propria realtà arrivando a modificarla in positivo se solo munito del mezzo più idoneo per attuare il cambiamento [nel '700 era la magia (o l'illusione di essa), nel 2000 è una pillola]. Così da riscattarsi, liberarsi dalle catene-limiti della sua condizione fisica/intellettuale/sociale, dai condizionamenti e ricatti del potere, dalla sua tirannìa.

E allora, buona pastiglia a tutti!

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati