Regia di Neil Burger vedi scheda film
“Limitless” è un thriller contaminato da svariati fattori collaterali nel quale spadroneggia l’adrenalina pura, che si srotola e riallotola a tutta velocità, per rimanere attinenti al titolo, direi senza limiti.
Insomma è un film tipicamente hollywooodiano, smaliziato, furbo, non esente da difetti di precisione, ma anche contagioso nel suo incedere, perfettamente al passo coi tempi (ed infatti è stato un ottimo successo commerciale, al di sopra di qualsiasi aspettativa della vigilia).
Eddie Morra (Bradley Cooper) è un uomo ai margini, appena lasciato dalla fidanzata (Abbie Cornish) in quanto spiantato e senza idee per svoltare nella vita.
Ma casualmente un giorno entra in possesso di una pillola (NZT) che gli permette di sfruttare al 100% il cervello umano e la sua scalata al successo (fama e denaro) sarà immediata.
Peccato solo che ci siano effetti collaterali e che soprattutto non sia il solo a sapere dell’esistenza di questo composto chimico che ovviamente fa gola a tutti.
Film che si avvale di una costruzione efficamente tumultuosa (i cambi di luce tra l’Eddie alterato e normale, o le inquadrature che a volte volteggiano o che ti risucchiano all’interno dello schermo) ed artificiosa (termine usato però nella sua eccezione positiva, in quanto il tipo di storia ben si abbina ad esso), con un processo che tende ad ampliarsi passo dopo passo affrontando aspetti molto interessanti, mantenendo sempre alto il suo livello di spettacolarità.
Così dopo i primi facili successi di Eddie arrivano per lui (tant)i problemi e per buona parte del tempo il racconto si erge su tesi sempre interessanti, per cui l’arrivismo sociale ha un prezzo e che tutto ha bisogno di una crescita per cui chi salta le tappe non può poi pensare di mantenere uno status conseguito dal nulla (concetto racchiuso dal discorso che Van Loon fa a Morra ad un certo punto).
Peccato però che il finale ritiri la mano e schiacci troppo l’occhiolinoallo spettatore in modo piacione (ed un po’ goffo), soprattutto perché quanto avviene nella seconda parte del film faceva sperare in un po’ più di coraggio esplicito nel momento di tirare le somme.
Non mancano neppure altre debolezze piuttosto evidenti, vedi il “killer” che pedina Eddie e che avrebbe un sacco di occasioni per risolvere la faccenda con lui, ma poi uccide e scatta solo quando le dinamiche non gli sono favorevoli per chiudere la situazione, ed in questo il lavoro di sceneggiatura pare un po’ superficiale (anche per gli omicidi che commette Eddie, abbastanza sgamabile direi), per quanto la stessa si riscatti con dialoghi spediti quanto intuitivi ed un buon corollario di azioni da mostrare.
Difetti che non si possono accantonare del tutto (e che si potevano anche affrontare un po’ meglio), ma il giudizio nel suo complesso rimane comunque positivo, prendendo infatti il film come prodotto di puro intrattenimento compie abbondantemente il suo compito risultando a tratti anche travolgente.
Serrato.
VOTO : 7,5/10.
Regia al passo con i tempi, molti virtuosismi tecnici ed un pò di imprecisione quando il ritmo, questo elevato ma anche coinvolgente, lascia spazio alla pura storia (insomma si soprassiede a parecchie circostanze che non filano proprio via lisce).
Decisamente a suo agio.
Brillante e propositivo, fiuta l'occasione e non se la lascia sfuggire.
Propositivo.
Parte di contorno, ma di quelle che valgono la pena di esserci.
Fa quindi poche cose, ma anche altrettanto bene.
Partecipazione che gli fa bene, una delle sue migliori presenze degli ultimi anni.
Carina ed intelligente.
Peccato non abbia avuto più spazio, se lo sarebbe proprio meritato.
Personaggio abbastanza efferato che impresta soldi e poi scopre casualmente l'oasi dell'intelligenza che non ha mai posseduto.
Dignitoso, senza dubbio adeguato alla parte per connotazioni fisiche.
Sufficiente, si vede praticamente solo in una scena.
Ruolo strutturato male.
Lui non ha una battuta, ma compare spesso.
Sufficiente.
Sufficiente.
Sufficiente.
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