Regia di Neil Burger vedi scheda film
Dal romanzo Territori oscuri (The Dark Fields) di Alan Glynn si sviluppa quest'opera, che ha per oggetto la leggenda metropolitana circa il fatto che staremmo usando solo il 20% del nostro cervello. L'ipotesi è che esista un farmaco (ovverosia una droga) in grado di renderne disponibile il 100%. Segue l'immancabile snodarsi di imprevisti per il malcapitato protagonista, con qualche riferimento a Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde di Robert Louis Stevenson.
A me non è affatto dispiaciuto. Si presenta bene, con brio, slancio e ritmo. La trama ha una sua logica e assoluta coerenza. Non annoia, grazie alla buona prestazione di un convincente Bradley Cooper, in grado di conferire profondità al suo ruolo. Alcuni potrebbero però essere disturbati dal soggetto e dalla realizzazione, talora ai limiti del psichedelico.
Concludo con un'osservazione a mio avviso interessante: solo io ho notato delle eclatanti analogie con Fight Club, il film del 1999 di David Fincher, con Edward Norton, Brad Pitt ed Helena Bonham Carter? Già mi è parso imitarlo nei toni e nello "stile" generale, ma addirittura ci si può spingere anche oltre, nella struttura narrativa pressoché identica. Vale a dire nell'inizio con il protagonista in gravi difficoltà, che si tramuta subitamente in narratore, per raccontare la sua storia fino a quel momento, in un grande flashback. Oppure altra citazione potrebbe essere riscontrabile nella rissa, con conseguenti nocche insanguinate. Ma questa è forse più forzata, lo ammetto.
L'aspirante autore Edward "Eddie" Morra soffre di un cronico "blocco dello scrittore", ma la sua vita cambia improvvisamente quando l'ex cognato gli fa scoprire l'NZT, un nuovo farmaco rivoluzionario che gli permette di aumentare al massimo le sue capacità intellettive. Presto Eddie travolge Wall Street: da una piccola somma iniziale ricava milioni. Le sue imprese attraggono il magnate della finanza Carl Van Loon, esponendolo anche a persone che farebbero qualsiasi cosa pur di impadronirsi del suo rifornimento di NZT.
Una maggiore moderazione avrebbe giovato. Talvolta sono troppo invasive, pur in sintonia con le immagini.
Magari si è esagerato con le "allucinazioni". Tuttavia rappresentano proprio una peculiarità del film.
Gioca con le inquadrature e i colori, costruendo un effetto allucinogeno di credibile e sicuro impatto.
Vincente nei panni di Edward "Eddie" Morra. Tutto si fonda sulla sua riuscita interpretazione. Bravo!
Un ruolo, quello di Carl Van Loon, che non gli concede l'opportunità di mostrare il suo talento d'attore.
Lindy, l'attuale fidanzata del personaggio principale. Buona prova.
La ex-moglie del protagonista, Melissa Gant. Una breve ma intensa apparizione.
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