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Limitless

Regia di Neil Burger vedi scheda film

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La recensione su Limitless

di LAMPUR
6 stelle

C'è invece, ossimoricamente, un grosso limite in Limitless, ed è la - palpabilmente mancata -  presa di coscienza dello stato  di onnipotenza insito nel titolo.

Ma andiamo con ordine...

Storia del giovane Eddie Morra (un affabulatorio Bradley Cooper, questa si,  autentica rivelazione degli ultimi anni, capace di farci scompisciare alle prese con Una notte da leoni - lo attendiamo curiosi nell'imminente secondo atto della saga - e di adagiarci in un inquietante clima di tensione con questo Limitless), scrittore in crisi creativa, che entra in possesso di una pastiglia – droga/farmaco, denominata NZT – che risveglia quell'80% di cervello che, notoriamente, l'uomo non utilizza.

In parole povere si diventa geni. In tutto.

Ma l'effetto pillola dura in linea di massima una giornata e quelle in mano al nostro eroe (di giornate e di pillole - e di quest'ultime se ne è procurato giusto una sacchettata -) sembra che prima o poi finiranno (oltre a procurare effetti collaterali di qualche disturbo).

A pastiglina assunta ci troviamo dinanzi ad un fenomeno della creatività, dell'apprendimento, della finanza, dell'arte, della strategia, della comunicazione e chi più ne ha ne metta (s'impara a suonare il piano in tre ore e come si ascolta una lingua nuova la si favella all'istante...).

Da qui in poi mirabolanti avventure tra chi vuole mettere le mani sulle pasticchine e chi cerca di preservarle.

Il problema di fondo nasce quando a noi, semplici umani, senza l'aiuto di pillole magiche,  col solo utilizzo dello striminzito 20% del nostro cervellino, e dopo giusto una ventina di minuti di visione, viene in mente che diventati geni non ci potrà fermare più nulla e nessuno; ne la mancanza di soldi, ne la fine delle pillole... un assunto che per esigenze di plot e sceneggiatura, nel film, ci verrà confermato soltanto alla fine delle due ore canoniche (“io sono sempre cinquanta mosse avanti” ribadisce saputello il nostro Eddie ad un Robert De Niro nel guado tra l'allocco ed  il furbastro).

Ma l'avevamo appunto immaginato da subito e non capivamo perché ci si arrovellasse tanto avendo tutte (ma proprio tutte) le soluzioni a portata di mano (anzi, di pillola...). Se non avessi paura di oltrepassare il limitless… m’inconfetterei anch’io…

  

 

 

 

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