Regia di Neil Burger vedi scheda film
Non è polvere bianca ma serve a potenziare a dismisura le facoltà del nostro cervello che - per chi lo usa - non viene sfruttato oltre il 20%. È piccola e trasparente: è la pillola che fa miracoli. Ad assumerla è Eddie Morra (Cooper), un aspirante scrittore con la sindrome da foglio bianco che grazie a questo intruglio riesce a concludere un mezzo capolavoro letterario in pochissimi giorni per poi diventare nel giro di qualche mese un guru della finanza e puntare in seguito al Senato dopo aver moltiplicato quattrini in progressione esponenziale. Peccato che quella pillola faccia gola a molti e che conduca i suoi assuntori a gesti inconsulti. Così Morra si trova a dover fare i conti con un processo per omicidio, viene pedinato per strada e tenuto sotto scacco da un suo creditore malavitoso che si è appassionato all'uso della pasticca.
Neil Burger, che già con The illusionist aveva fatto capire che di illusioni se ne intende, costruisce a partire da romanzo The Dark Fields di Alan Glynn un fantathriller ambiguo su quella che potrebbe essere la smart drug del futuro per colletti bianchi. Il plot narrativo, specialmente nella prima parte, funziona a meraviglia, sorretto da un'inventiva visionaria che è la vera cifra stilistica del film, a suon di spericolati movimenti con la macchina da presa, carrellate, effetti ottici e zoomate a go-go. Poi la tensione si stempera leggermente nei molti rivoli del racconto, entra in scena De Niro e sembra di vedere il Maradona dei tempi d'oro che gioca in un campetto dei salesiani: gli altri non toccano palla. Want Some Morra?
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta