Regia di Kevin Macdonald vedi scheda film
Scomparsa nel nulla la Nona Legione, i romani costruiscono il Vallo di Adriano, 120 chilometri di muro a separare l’odierna Scozia dal resto dell’isola. Marcus Aquila, figlio del condottiero della Nona, decide di varcare la soglia con uno schiavo indigeno per svelare il mistero dei legionari “inghiottiti” e recuperare l’aquila imperiale del titolo. Tornata di moda con Centurion di Neil Marshall (dopo i fasti letterari di Valerio Massimo Manfredi e Rosemary Sutcliff, al cui romanzo La legione scomparsa questo film si ispira), la leggenda della Nona è pretesto per una specie di western barbarico non privo di fascino, diretto dal nipote di Emeric Pressburger, nonché autore di L’ultimo re di Scozia, Kevin Macdonald. Per i discendenti di William Wallace la sconfitta dei legionari è impressa nella mitologia nazionale, forse in chiave più anti inglese che storica, ma il film privilegia come ovvio l’aspetto avventuroso, optando per una messa in scena più realistica che in altri “sandaloni” o pseudo pepla. Dalla tentazione di sfruttare gli inutili ralenti per le scene di lotta non si salva neanche Macdonald, purtroppo, ma l’avanzare della testuggine legionaria a inizio film ha una sua efficacia. Ai Putti, gli antichi britanni, si ispirò anche Howard per l’immaginario del suo Conan e qui, grazie alla formidabile presenza del loro più famelico guerriero interpretato da Tahar Rahim (protagonista di Il profeta), quasi non si rimpiangono gli “ultimi dei mohicani”.
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