Regia di Robert Wise vedi scheda film
Il progresso come possibile causa di sterminio dell'umanità.E'il messaggio che si evince da questo film del sublime artigiano Wise tratto da un romanzo di Michael Crichton.Lo spunto è apocalittico:un razzo ritornando sulla terra si dimostra vettore di tremendo morbo che in un paese di poche anime uccide tutti tranne un vecchio alcolista e un bambino.E si cerca di debellare il rischio di un contagio universale studiando i due e cercando di capire perchè sono immuni alla terribile malattia.La parte migliore è la prima,di taglio apocalittico in cui la suspense è maneggiata con grande senso del ritmo dal veterano regista.Poi nella seconda parte pur conservando la sua carica di inquietudine il film diventa una sorta di thriller ipertecnologico ambinetato in un laboratorio asettico,fino al finale che si deve piegare alle logiche hollywoodiane di spettacolarizzazione e di enfasi.Peccato,un film indubbiamente piacevole,un classico prodotto dell'industria hollywoodiana ma ben fatto,con degli ottimi efetti speciali e una confezione più che discreta.Purtroppo manca una certa capacità di sintesi,il film soprattutto nella parte finale si trascina piuttosto stancamente oltre le due ore di durata.Forse la cosa più importante da ricordare di questo film è il messaggio ecologista:il progresso tecnologico infischiandosene della Natura,non è visto come qualcosa di necessariamente positivo e utile per l'intera umanità.Qui è visto come possibile causa di sterminio di massa....
il veterano sa come dirigere ma qui la tira un po'per le lunghe e la chiusura non è efficace come ci si aspetterebbe
dimenticabile
non male
ok
trascurabile
ok
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