Regia di Louis Nero vedi scheda film
Insolito biopic (almeno per chi non conosce i singolari precedenti cinematografici del giovane autore) su una delle piu’ controverse e misteriose figure a cavallo tra l’800 e il ‘900 che, preceduto da una fama di guaritore mistico, abile stratega e lettore ed interprete delle menti altrui, ha condizionato non poco il gia’ fragile equilibrio di quel grande paese russo negli ultimi anni della dominazione zarista, prima dell’ all’avvento del comunismo.
Accompagnato dalla voce calda e piacevole di un narratore d’eccezione come Franco Nero (che non e', come in precedenza avrei giurato che fosse, il padre del regista), il film si sviluppa sotto forma di un racconto che non segue strettamente l’ordine cronologico degli avvenimenti ed e’ visivamente rappresentato da un’insieme multivisivo di immagini che si avvicendano su uno schermo spesso frammezzato ove l'occhio dello spettatore impazzisce dall'impegno nel catturare ogni singolo effimero particolare: tutte riprese, spesso ricercate ed accattivanti, che descrivono singole vicende, mentre il racconto procede per sintesi, quasi come un riassunto storico che permette allo spettatore una combinazione persuasiva e piuttosto convincente.
Lo stile elaborato e ricercato ricorda molto le peripezie visive di un Greenaway meno maniacale, e gli sfondi pittoreschi e suggestivi volutamente posticci che fanno da cornice ai complotti e alle oscure trame, sono una tecnica molto efficace che rende questo film, del tutto indipendente, un curioso e notevole esempio di cinema di respiro finalmente internazionale che vale ben piu’ di quanto probabilmente possa essere costato.
E la figura talvolta diabolica, talvolta quasi mistica di Rasputin viene interpretata come una personalita' eccezionale, in grado di trarre dalle forze del bene ma anche da quelle del male quelle risorse salvifiche ed eccezionali che lo resero cosi' determinante e cosi' resistente alle oscure trame ordite contro di lui ed i suoi protetti.
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