Regia di Gregg Araki vedi scheda film
Diciamolo subito, è Anna Faris l'unico motivo valido per guardare questo "Smiley Face", opera ad alto tasso d'erba firmata da Gregg Araki (A proposito, che gli è successo? Dopo aver "disturbato" e affascinato pubblico e critica nei '90, si è dato a film folli ed evitabili come questo e il successivo "Kaboom"...).
Jane è una "fattona", passa le giornate a cazzeggiare, a fumare e a cercare (senza troppo impegno) di fare l'attrice. Per un disguido si mangia - inconsapevole - una quantità indefinita di muffin del suo coinquilino (con cui non ha buoni rapporti), peccato che siano stati fatti con la marijuana - che si va ad aggiungere a quella già fumata da lei. Risultato? Uno stato quasi insostenibile di alterazione.
Per rimediare ai suoi casini, però (impossibile elencarli in una sola recensione...), è costretta a uscire di casa e lì non farà che peggiorare la sua situazione, combinando disastri a ripetizione quasi senza accorgersene... "Smiley face" si potrebbe definire una specie di "Lola corre" in versione fusa, proprio volendolo.
Il film è tutto lì, la Faris fatta in giro a far disastri. E se non fosse così brava lei, con le sue capacità mimiche uniche, si potrebbe tranquillamente soprassedere: invece il film di Araki resta d'interesse, tassello importante nella filmografia di un'attrice finora troppo poco valorizzata da Hollywood.
Il resto del cast sono solo volti, o poco più: c'è John Krasinski, pochissimo valorizzato, ci sono John Cho e Danny Trejo, c' Adam Brody in versione rasta e c'è anche la signora Cunningham di "Happy Days"! Ma sono note di colore, che valgono decisamente poco.
(http://newamericancomedy.blogspot.com/2012/03/smiley-face-2007-di-gregg-araki.html)
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