Regia di Gregg Araki vedi scheda film
Anna Faris (strepitosa e brillante ancor piu' del solito, con una mimica facciale che e' il vero valore aggiunto del film ) e' una "fattona" di erba che studia a tempo perso (pur essendo piuttosto bravina), ha aspirazioni di attrice, ma preferisce sfinirsi di fumo e altre sostanze inebrianti che la tengono in uno stato di timida ebbrezza catatonica, quasi una moderna Alice nel paese della sguaiatezza, tra la sciatteria e il cattivo gusto che la circondano. Ogni giorno cerca di organizzare la vita per programmi elementari che poi non rispetta mai in alcun modo, perdendosi in ogni tipo di imprevisto. Un giorno scopre che il suo coinquilino serba in frigo un invitante cabaret di muffin alla marijuana per un festino della sera seguente. Non riesce a trattenersi e li mangia avidamente uno ad uno, restando strafatta e stordita tutto il giorno e cacciandosi in una marea di buffe situazioni e mille contrattempi.
Il film descrive con brio, ritmo e il pizzico di follia che spesso contraddistinguono lo stile moderno e colorato di Araki - qui piu' brillante e leggero del solito, e forse in preparazione del successivo spumeggiante ed esilarante Kaboom del 2010 - la pazza giornata della folle ragazzina, con le sue ossessioni (toccatele tutto ma non il suo morbido letto), i folli individui che intreccia nel suo cammino. Tra questi uno spilungone imbranato spasimante (il solito "superpippo" John Krasinski, inevitabilmente simpatico), un godibile spacciatore a suo modo umano e comprensivo (l' irresistibile Adam Brody), una vispa donna matura che custodisce gelosamente un prezioso libro rivelatore (la magnifica Marion Ross, madre di Ricky Cunningham in Happy Days). E una fantastica scena cult del provino davanti alla produttrice scaltra e dura, alla quale una dolce o inebetita Faris offre ad un prezzo speciale una buona dose di erbetta per potersi rifare degli sperperi della giornata.
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