Regia di John Curran vedi scheda film
Mabry (Robert De Niro) è un supervisore incaricato di decidere se ad alcuni condannati a pene detentive di una certa entità e gravità è auspicabile convertire la loro pena in libertà vigilata; l'uomo, ormai al suo ultimo caso prima della pensione, tocca Gerald Creeson (Edward Norton), detto Stone, un individuo che ha ucciso i propri nonni, appiccando il fuoco alla loro abitazione. Stone usa la provocante moglie Lucetta (Milla Jovovich) per tentare di sedurre l'anziano poliziotto, al fine che gli conceda l'agognata libertà.
'Stone' è un dramma a sfondo giudiziario diretto con enfasi e ridondanza dal mediocre John Curran, basato su una sceneggiatura schematica e telefonata fin dalle prime scene del film.
Il trio - con un'eccezione - di attori protagonisti non è certo in gran forma: la Jovovich, nella parte della fatalona che deve circuire il navigato ed integerrimo rappresentante della legge, oltre a mostrare le proprie 'grazie', combina poco altro, Edward Norton recita con il pilota automatico un ruolo, quello del delinquente che si atteggia a sbruffone, che sembra scritto apposta per lui ed infatti è il migliore (o il meno peggio) dei tre, ma anch'egli si perde nella vacuità dll'operazione; Robert De Niro, in qualità di giudice del destino di un'altra persona, non potrà sicuramente inserire tale interpretazione tra quelle da mandare ai posteri per imperitura memoria, dato che dà l'impressione di non credere più di tanto al progetto, con un una ridotta gamma espressiva che va dal catatonico all'annoiato, persino nelle 'bollenti' (si fa per dire) scene di sesso con l'attrice e supermodella ucraina.
Un pasticcio insomma (come purtroppo tanti, troppi film con il mitico Bob interpretati nell'ultimo decennio...), che ha almeno dalla sua il vantaggio di durare poco.
Voto: 5.
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