Regia di John Curran vedi scheda film
Un film intenso ed ampio.
Un poliziotto si occupa di verificare se i detenuti siano o meno meritevoli di rilascio anticipato, e questo lo obbliga ad essere abile nel capire le persone, ma anche ad essere facile oggetto di manipolazione. Ma quest'uomo ha anche lui un debito con la vita...
Ecco un esempio di come un film possa mettere così tanta carne al fuoco, da rimanerne carbonizzato (tanto per restare in tema). C'è il tema del linguaggio e della sua credibilità, il tema della debolezza, e quello della religiosità (e del suo ab-uso, tipico in una società apparentemente laica come quella americana). Ma anche quello della predestinazione, e dell'ambiguità, che spinge il racconto sempre più dal registro del thriller a quello metafisico. Alla fine, non c'è nè spazio, nè tempo per ricollegare per bene tutti i fili, in questo caso una serie tv completa sarebbe stata per una volta più appropriata.
De Niro è il solito gigante, Norton, con la sua inesplicabile espressione, è perfetto per questo genere di ruoli (memorabile l'interpretazione del ragazzino schizofrenico accanto a Richard Gere in "Schegge di paura").
Un film che fa riflettere non poco. Voto: 7.
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