Regia di John Curran vedi scheda film
Diffidenza, incertezza e disorientamento mi ha lasciato la visione di questo film. Noia è forse la parola più ricorrente nelle opinioni precedenti la mia e risulta (quasi) d'obbligo la sottoscrizione e condivisione di tale riconosciuto difetto. Il motivo principale è insito nell'irresolutezza della trama, che "apre" decine di porte senza degnarsi minimamente di richiuderne qualcuna in maniera dignitosa. Troppi percorsi diversi in parallelo e il film non giunge mai in tempo a scegliere quale strada davvero intende prendere. Di conseguenza, nessun tema è affrontato e approfondito come si conviene. Molto (per non dire tutto) è purtroppo trascurato, sottinteso, solo accennato, malamente dispensato e lasciato nell'ambiguità di fondo che avvolge i personaggi e le loro vite. Stanchezza e apatia dominano la scena.
Se raggiunge la sufficienza è soltanto grazie a quei due "mostri" sacri che sono Robert De Niro ed Edward Norton, capaci di sopravvivere pure a questo tentativo di sprofondarli nell'abisso e riuscendo invece nel miracolo di risollevare l'esito, conferendo un valore aggiunto con le loro interpretazioni, che rappresentano anche l'unica ragione per la quale si può concedere una possibilità a Stone. Ma consiglio di essere pronti alla probabile delusione.
Spreca quello che sulla carta pareva essere un buon soggetto, annaspando in un insipido indistinto.
Era lecito pretendere di più, no? Una storia maggiormente interessante, personaggi meglio approfonditi e la giusta importanza conferita alle tematiche affrontate.
Professorale.
(Cala)mitico.
Lussuriosa.
Lancinante.
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