Regia di Jonathan English vedi scheda film
Che il film sia un "pasticcio storico" inattendibile ed assurdo, in realtà, non sarebbe tanto grave. Il genere è quello mitico-fantasy, e come ben sappiamo mischiamenti particolari di realtà storiche diverse in questo genere sono possibili(come dettagli inesatti): quel che conta, alla fine, è il mito(un esempio è anche "Il gladiatore" di Scott, che pur non essendo fantasy o tratto da alcuna mitologia precisa, è un ottimo esempio di come un film ambientato in una realtà storica precisa, ma portata sullo schermo in modo inesatto, possa funzionare bene, se lo si trasforma in una parabola leggendaria in cui è più importante l'elemento di base del mito, che l'accuratezza storica).
In Minotaur di English, Theo non si capisce neppure da dove provenga(popoli scandinavi? Un intruglio di vichinghi e qualcos'altro?), ed il popolo avversario del suo è composto da una tribù(seppure regale) di neri dediti alla venerazione di un dio dal non vago aspetto demoniaco(siamo un po' razzisti, siamo?!): drogati, promiscui, bisessuali, incestuosi, che si "fanno" gli animali(insomma, avete capito che sono la peggior feccia del creato...), dove l'unica col cervello un po' a posto è la super-sexy regina...no, non Arianna.
Un parallelo molto discutibile, nel film di English, scorre tra la vicenda di Theo e la "cristianizzazione"(il pastore che sconfigge il dio toro dorato...tutti riferimenti biblici), ma è del tutto inefficace e quasi deleterio, perché toglie potenza al mito base di Teseo ed il Minotauro, ed in ogni caso non viene mai trattato con la giusta cura da English. Ottenendo risultati contrari a quelle che probabilmente erano le sue intenzioni: Theo- pastorello innamorato(ma dico, scherziamo?!Un guerriero potente come Teseo?!)per essere l'eroe della situazione è davvero un gran citrullo: si fa menare, catturare, freccettare davvero un po' troppo per convincerci della sua forza. Rifiuta poi bellissime donne(ma insonna, Theo!), nei combattimenti le prende di brutto, e non vi dico poi come riesce a combattere il Minotauro o potreste morire dalle risate(e non vi voglio sulla coscienza).
Insomma, non è tanto il fatto di creare una variante un po' "fantasiosa" del mito a dar fastidio(e alla fine, nemmeno il parallelo col cristianesimo, se fosse realizzato bene ed ad esempio mostrasse un eroe che vince grazie alla sua pacifica intelligenza). Come dicevo prima, il set-up è quello di un fantasy, e la radice del mito originario sarebbe a suo modo mantenuta: il minotauro, mostruoso divoratore d'innocenza(anche se sarebbe ancora da capire cosa ci trovino di "attraente" mostri perversi nelle vergini...), cacciato e ucciso dal guerriero puro di cuore(e anche di corpo, in questo caso).
Il problema risiede invece in una cura inesistente al soggetto, una scenografia pietrosa, effetti speciali male utilizzati(e non accampiamo la cusa del badget, si può creare qualcosa di buono con suggestioni e montaggio anche senza tanti soldi), un protagonista esile e quasi antipatico(per quanto Tom Hardy non sia nessuna delle due cose), e personaggi di contorno inutili e quasi ridicoli.
Il risultato finale è noioso ed involontariamente grottesco. Il senso finale del mito originario quasi soffocato da svolte insensate e continue, un esubero di rapporti tra i personaggi(Teseo nel labirinto ci va da solo, e la cosa è mille volte più significativa e terrorizzante) ed un'incertezza cronica di idee da parte del regista(volevi davvero fare una metafora cristiana? falla fino in fondo, non a metà).
Peccato. Invece di ammorbarci tutti con dettagli insulsi, amori di "carta"(l'ossessione di Theo per la sua bella dopo un po' diventa davvero irritante) e dettagli sovrabbondanti , il regista avrebbe potuto facilmente creare qualcosa di potente, sotterraneo e ferino semplificando la storia al suo livello di mito originario. E, diciamocelo, il bravo Tom Hardy(qui così sprecato da far piangere il cuore) sarebbe stato all'altezza.
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