Regia di Tom Hanks vedi scheda film
Tom Hanks torna a cimentarsi con la regia dopo il gradevole “Music graffiti” (1996), ma questa volta i risultati sono deludenti e lo smalto anche interpretativo degli anni novanta sembra essere sempre più lontano e lo stesso discorso vale anche per la sua compagna di set Julia Roberts.
Larry Crowne (Tom Hanks) è il tipico commesso perfetto e gentile con tutti che improvvisamente viene lasciato a casa in quanto non ha nel suo passato gli studi giusti.
Comincia per lui una nuova difficoltosa vita, non ha più un soldo, ha un divorzio alle spalle e decide di ricominciare gli studi per migliorare il suo curriculum.
Proprio all’università farà nuove amicizie, ma soprattutto s’imbatterà nella professoressa Mercedes Tainot (Julia Roberts) che ha bisogno di una ventata di freschezza nella sua vita.
L’inizio è incoraggiante, attinente con i tempi grami che girano e graffiante con leggerezza, ma più che altro trattasi di un fuoco di paglia destinato a spegnersi precocemente.
Infatti non ci vuole molto perché la vicenda assuma connotati di rara pochezza, non si ride quasi mai, non c’è un vero trascinante sentimento ed il racconto procede costantemente in punta di piedi, troppo attento a risultare corretto e senza alcun guizzo meritevole di segnalazione.
La situazione poi precipita definitivamente quando fa capolino la trama più smaccatamente romantica, la relazione tra i due protagonisti (tra l’altro il personaggio della Roberts è scritto proprio male e per lunghi tratti è quasi irricevibile) è congeniata male e sviluppata anche peggio.
Fortuntamente il finale arriva rapido indolore e precotto, degna conclusione per una pellicola di scarse pretese che si accomoda in mezzo alla lunga fila di commedie anonime e con due divi che vedono le loro cose migliori sempre più sbiadite e lontane nel tempo.
Fiacco al quadrato.
Non si capisce il senso di riprovare la strada della regia dopo tanti anni con una storiella così banale.
Prestazione decisamente inferiore rispetto al suo gradevole esordio da regista con "Music graffiti".
In scena offre un contributo migliore, il ruolo non è nemmeno così malvagio (e soprattutto nella prima parte si attira facilmente le simpatie), ma quando si prende la piega sbagliata anche lui vacilla.
Onesto nel complesso.
Personaggio sviluppato male.
Interpretazione non all'altezza.
Elementare.
Parte non rilevante, ma quando compare la prima volta è da applausi (nelle altro no).
C'è, si vede, ma è come se non ci fosse.
O_o
Compare per brevi istanti senza poter far granchè.
Contentino per aver scritto con Hanks la (mediocre) sceneggiatura?
Così così ...
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