Regia di Carlo Vanzina vedi scheda film
Ci sono autori ancorati al passato: Jerry Calà, Quentin Tarantino, Dario Argento, magari anche Carlo Vanzina, sì…ma, forse, non in questo caso.
Il regista romano torna nella sua Milano Da Bere e ci fa notare quante cose siano cambiate (non importa se in meglio o in peggio, comunque entrambi!): l’ambiente della moda italiana vive la sua crisi più grande (se questo film fosse stato ambientato a Biella a metà degli anni “zero” il genere sarebbe l’horror!!!), le modelle la danno col contagocce in cerca dell’amore (la protagonista, interpretata da Vanessa Hesler, è molto diversa dalle sue colleghe degli anni ’80!), i ricchi continuano a servirsi del denaro convinti di poter comprare tutto ma, spesso, si rendono conto anche loro di quanto sia amara la cosa (e su questo tasto non aggiungo altro per non spoilerare il finale!), i poliziotti stavolta non pensano al loro ruolo di eroi e a scoparsi la fanciulla che cerca protezione ma ai valori della famiglia (forse perché sono sempre più quelli che divorziano dopo pochi anni di matrimonio. E’ uno spot di “Famiglia cristiana”? Comunque anche qua il buon Carlo ci offre un personaggio diverso dal Raz Degan, giovane ispettore di SQUILLO, anello di congiunzione anni ’90 tra il vecchio SOTTO IL VESTITO NIENTE e questo), gli altri registi ci raccontano la loro sulla crisi italiana dicendo tutti la stessa banalissima cosa (“Mi sono laureato e lavoro al Call Center”, presente, per un certo periodo, in tre film su quattro!!!), gli americani leggono troppo le storie Disney e nel loro Paese dei Balocchi pensano che quella sia la realtà (allora realizzano orride falsità come IL DIAVOLO VESTE PRADA), rimangono certi ipocriti atteggiamenti (“Ma tu lo vuoi sposare? Un ricchione?”, battuta che mi sa tanto, pure a me che solitamente difendo il lavoro dei Vanzina, di omofoba. Strano che nessuno l’abbia fatto notare a differenza dell’analoga sui Guys da MAI STATI UNITI, che può anche non far ridere, e difatti non mi ha fatto ridere, nonostante il film mi sia garbato abbastanza, ma è ridicolo accusare di omofobia, a differenza di questo caso!) e tutti assieme piangiamo per la crisi globale, senza pensare cosa (o chi) l’abbia provocata (vogliamo citare Indro Montanelli? Noi stessi?).
E con questo abbiamo citato un po’ alcuni (ma ce ne sarebbero ancora) difetti e pregi di questo lavoro, specchio del cinema italiano recente, dove i giovani registi incapaci pensano di far contenti gli italiani raccontando ipocrite commedie (e magari per un po’ il pubblico da ragione), salvo poi cercare di imitare i Vanzina quando vogliono salire di qualità (un esempio Luca Lucini, ha esordito con uno tra i film giovanilistici più brutti della Storia, 3MSC- TRE METRI SOPRA IL CIELO, è poi migliorato con qualche banale divertente telenovela, L’UOMO IDEALE e altri, ha fatto un bel film finalmente con LA DONNA DELLA MIA VITA , che se lo guardassi senza conoscere il nome del regista penserei che sia Carlo Vanzina), dove il pubblico va al cinema per cercare quello che gli offre la tv (era un po’ così anche negli anni ’80, solo che lì c’era il Drive-In, qua solo Grande Fratello, Colorado, I SOLITI IDIOTI, etc… paragonare l’oro con la merda. Ma spezzo la lancia in favore di CAMERA CAFE’, uno dei miei telefilm preferiti, sperimentale anche nella ripresa, un unico piano sequenza, soggettiva di una macchina per caffè che spia i lavoratori…geniale, geniale, geniale!!!) e grande difetto di questo SOTTO IL VESTITO NIENTE, L’ULTIMA SFILATA è, appunto, di avere un taglio troppo televisivo.
Ma, come già detto, forse è specchio dei tempi.
Tempi di un’Itali(ett)a triste e solitaria y final. Profumo (Chanel o Prada? Magari Sergio Tacchini! Ma lo sapete che era un tennista? I ragazzini di adesso mi dicono tutti che pensavano fosse uno stilista. Lo sport che per denaro diventa moda…ci sta ancora, è peggio quando uno sportivo pensa di poter diventare attore: Alberto Tomba in ALEX L’ARIETE. Ma questi sono i tempi odierni e Alberto è la pietra (Tomba)le del cinema!) di un film probabilmente non totalmente riuscito ma sicuramente utile…
Piccola parte per l’ex Re Mida del Thriller anni ’70 Francesco Barilli.
Giudizio: 3 stellette e ½
Un thriller dove l'assassino è l'Italiano Medio!
Talmente anonima che, finito il film, l'hai già scordata!!!
Paese!
Regista Oscilloscopio, il suo cinema ha sempre alternato l'oro con la merda!
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