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Real Steel. Cuori d'acciaio

Regia di Shawn Levy vedi scheda film

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La recensione su Real Steel. Cuori d'acciaio

di Stuntman Miglio
6 stelle

Partiamo da un presupposto inconfutabile: Richard Matheson è un genio. Il solo fatto che "Real Steel" sia ispirato ad un suo scritto, lo rende già di per sé un prodotto più appetibile rispetto alla media. Così, a scatola chiusa. Poi è vero che, su grande schermo, in pochissimi siano effettivamente riusciti a trasporre in immagini il vero potenziale delle sue pagine. Le implicazioni morali, i sottotesti sociali, l'incorreggibile cinismo, spesso tutto ciò viene smorzato in favore di un intrattenimento più elementare, abitudine dalla quale non si estranea certo il volenteroso Shawn Levy, uno che sino a ieri si occupava esclusivamente di commedie pseudo demenziali. È così che una storia di caparbietà e fallimento, giocata fra pugilato e fantascienza, si trasforma in un onesto film di genere in cui l'ascesa agonistica di un robot apparentemente "sfortunato" fa il paio con un tortuoso rapporto padre-figlio in divenire. Impossibile evitare qualche momento di facile sentimentalismo nello script ed è altrettanto semplice intuire come si possa risolvere il tutto ma questo "Cuori d'acciaio" ha dalla sua diversi momenti riusciti, sia da un punto di vista tecnico che da quello emozionale. I combattimenti, soprattutto, sono girati in maniera tale da mantenere la giusta dose di pathos e tensione, arricchiti ulteriormente da roboanti effetti speciali e futuristiche scenografie che hanno però il pregio di non risultare mai troppo invasive. Prova superata, dunque, quella di Levy in cabina di regia, nonostante il copione inusuale ed il fatto di non avere un villain vero e proprio contro il quale schierare i propri personaggi. Incisivo anche Jackman nel ruolo del protagonista, il phisique du role è quello giusto e l'attore australiano dimostra di trovarsi a suo agio in ogni tipo d'incontro, a fianco dei suoi robot sul ring o faccia a faccia con gli amori della sua vita: il giovane Dakota Goyo e la splendida Evangeline Lilly.

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