Regia di Shawn Levy vedi scheda film
Siamo nel 2020: la boxe tradizionale non esiste più, rimpiazzata da una versione più cruenta, combattuta da enormi robot telecomandati. L'ex pugile Charlie Kenton (Hugh Jackman, convincente) tenta di far fortuna assemblando robot da combattimento ma, a causa della sua irruenza, riesce solo ad accumulare debiti e fallimenti, rischiando seriamente di perdere l'affetto di Bailey (Evangeline Lilly, carina ma nemmeno poi tanto), la figlia del suo ex allenatore. Nella vita di Charlie, improvvisamente, piomberà Max (Dakota Goyo, meno irritante della media consueta degli attori impuberi), il figlio undicenne avuto da una fuggevole relazione: l'uomo e il ragazzino, dopo i primi prevedibili scontri, impareranno a conoscersi e accompagneranno Atom, un robot di vecchia generazione trovato in una discarica, fino al combattimento per il titolo mondiale contro il potentissimo Zeus. MOLTO vagamente tratto da un racconto del grande Richard Matheson, "Real Steel" è la classica occasione mancata: un soggetto pieno di spunti e possibilità, eccellenti e credibilissimi effetti speciali, una fotografia a dir poco sontuosa (del nostro Mauro Fiore, strepitoso come sempre)... tutta roba letteralmente sprecata nelle mani del più mediocre e sopravvalutato tra i registi hollywoodiani "emergenti", il canadese Shawn Levy. Improbabilità, incongruenze, buchi (anzi, voragini) di sceneggiatura, banalità assortite sul rapporto padre-figlio, un po' di "Rocky" mescolato a casaccio con "Il Gigante di Ferro": alla fine nemmeno i combattimenti appassionano più di tanto e resta la concreta sensazione che "Real Steel", dal target evidentemente abbastanza infantile (produce Dreamworks ma distribuisce Disney), non sia altro che un mega spottone pubblicitario per la funzione "Kinetic" di una nota marca di consolle per videogames (che "casualmente" occhieggia in diverse inquadrature durante il match decisivo). Peccato: voto mediocre.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta