Regia di Justin Lin vedi scheda film
Toretto (Vin Diesel), da poco evaso di prigione, è braccato a Rio con la sorella Mia (Jordana Brewster) e il fedele Brian (Paul Walker) dalla peggiore banda di narcos carioca. Sulle loro tracce indaga il brutale agente FBI Luke Hobbs (Dwayne Johnson), ritenendoli responsabili della morte di agenti della DEA.
All’insegna del «più si è meglio è», ultima tendenza dei blockbuster hollywoodiani, Justin Lin mette insieme tutti i personaggi dei precedenti film ancora in vita (escluso il protagonista di Tokyo Drift) nello squadrone di «badass» dal cuore d’oro di Toretto. Se non bastavano i braccioni di Vin Diesel, ecco arrivare gli esplosivi bicipiti tatuati di Dwayne Johnson, nella parte di un alquanto improbabile agente dell’FBI.
Tornano anche i logorroici Tyrese Gibson e Ludacris, la latina Elsa Pataky, l'ex miss Israele Gal Gadot (con lato b in bella mostra per la goia dei maschietti) e, infine, Sung Kang. Joaquim de Almeida è il boss Hernan Reyes.
Delineando sottotrame future, il film consolida la sua natura seriale. Al di là della trama dai colpi di scena forzati col compressore, il regista allestisce uno spettacolare intrattenimento d’azione, non privo di quella goffaggine umoristica che ha sempre contraddistinto la serie: il pubblico gradisce e il film incassa più di seicento milioni. La scazzottata tra Diesel e Johnson (un moust per ogni nostalgico del vecchio cinema hard-boiled di Stallone e Schwarzenegger) assieme alla gigantesca sequenza d’azione d’apertura (quell’assalto al treno che rimanda ai classici western, coi cavalli sostituiti da bolidi rombanti a tutto gas) valgono da sole il prezzo del biglietto.
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