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Lo Hobbit: Un viaggio inaspettato

Regia di Peter Jackson vedi scheda film

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La recensione su Lo Hobbit: Un viaggio inaspettato

di supadany
8 stelle

Vedere “Lo Hobbit, un viaggio inaspettato” è un po’ come ritrovare dopo tanto tempi dei vecchi amici (fa niente se sono invecchiati, vedi per esempio Gandalf e Elrond, quando invece dovrebbero essere ringiovaniti), una piacevole sensazione per chi ha amato i vari “Signori degli anelli” che fa capolino fin dalle primissime immagini che evocano pienamente i ricordi con le immagini della Contea.

Direi buona la prima anche se Peter Jackson, comunque nel complesso molto valido vista la sfida titanica e lunghissima (tra pre e post produzione) nel tempo, tende spesso ad esagerare con il caos nelle (tante) scene d’azione (sarà la sindrome post “King Kong”?), che invece sarebbero state più efficaci se fossero state un attimo più equilibrate.

Bilbo Baggins (Martin Freeman) ama la sua tranquilla vita da Hobbit della contea, quando Gandalf (Ian McKellen) si presenta alla sua porta dopo tanto presto raggiunto da quattordici nani guidati da Thorin Scudodiquercia (Richard Armitage).

Viene convinto a partecipare ad un lungo, ed insidioso, viaggio, lui individuo così ordinario è scelto per ricoprire un ruolo chiave nella vicenda.

E i pericoli si manifesteranno fin da subito, tra stupidi, ma affamati, Troll, aggressivi Goblin, montagne che prendono vita combattendo tra di loro e il sempre viscido Gollum (Andy Serkis) attaccato alla carne, ma soprattutto all’anello che avidamente costudisce.

 

 

Rispetto a “La compagnia dell’anello” questo primo capitolo della nuova (ma cronologicamente precedente) saga presenta meno spiegoni e più azione, insomma i pericoli ed i personaggi di fantasia sono fin da subito dietro l’angolo.

Vi è dunque un maggiore dinamismo rispetto a quanto mi aspettassi e ciò presenta dei vantaggi (quasi tre ore passano in un baleno), per quanto forse una maggiore razionalità non sarebbe guastata.

Soprattutto sul finale (che poi sono gli ultimi trenta minuti) le azioni mirabolanti sono sempre appese ad un filo sottile (salvataggi in serie sempre all’ultimo secondo), scelte un po’ esagerate che accumulate una dietro l’altra possono anche stordire.

Passando alla storia, a parte qualche incongruenza, direi che i cambiamenti scelti aiutano la vicenda a decollare smuovendo ricordi e sensazioni da tempo sopite (almeno per chi ama Tolkien ed i precedenti film), poi la fantasia qui è spinta molto in là con una gamma di creature (buone o cattive che siano), scenari (mozzafiato) che non fanno che accrescere la meraviglia di chi ama questo genere di avventure.

Sull’estetica invece, all’inizio lascia un po’ titubanti (per esempio chi era con me e non sapeva nulla dei 48 fotogrammi al secondo si è subito accorto che qualcosa non andava come al solito e non capiva il perchè), ma col tempo l’occhio si abitua per quanto i precendenti lavori cinematografici ambientati nella Terra di mezzo mi sembravano aver raggiunto un livello grafico-figurativo di altissima caratura (per cui avrei evitato questa “sfida”).

Insomma qualche dubbio me l’ha lasciato, ma è uno spettacolo che comunque funziona alla grande, con una serie di frangenti bellissimi (la sfida degli indovinelli tra Gollum e Bilbo), divertenti (lo scontro con i Troll), spettacolari (almeno 3/4 lunghe scene d’azione), un cinema destinato al grande pubblico, ma che va ben oltre quanto offerto dalla maggior parte dei suoi competitor (allargando la disfida anche oltre al Fantasy, quindi avventura ed azione).

Chiaramente, essendo il primo capitolo di una trilogia, andrà poi rivalutato nel complesso (ovviamente non vi è un finale significativo, un po’ come se ci trovassimo in un serial), intanto si può dire che i fan storici possono essere sazi per i prossimi dodici mesi (anche se mi sarei visto volentieri anche gli altri due) e soddisfatti per il lavoro svolto.

Il Signore è tornato.

 

Peter Jackson

Un grande per lo sforzo e lo sfarzo, peccato si sia fatto prendere un pò troppo la mano, soprattutto nella lunga parte finale, con scene di massa troppo giocate sul filo del gigantismo (un pò come in "King Kong" con l'inutile inseguimento a capofitto dei dinosauri nella vallata).

Però sa raccontare eccome storie lontane, proprio per questo un filo in più di placido racconto probabilmente avrebbe giovato.

Cate Blanchett

Torna per pochi minuti e poche parole, ma è una visione aurea.

Elijah Wood

Giusto una breve apparizione per riportare più velocemente in superficie i ricordi.

Martin Freeman

Ottima new entry, perfetto per prendere le redini del giovane Bilbo Baggins e di quel grande attore che è Ian Holm.

Christopher Lee

Penalizzato dal doppiaggio, ma la presenza è inconfondibilmente la sua.

Ian McKellen

Torna nei panni di Gandalf uno di quei ruoli che non si scordano.

Bravo ed attinente come sempre, un felice ritorno.

Andy Serkis

Tanto tempo è passato da quando con Gollum aveva sondato territori cinematografici inimmaginabili.

Oggi ritorna carico di successi ed esperienze e la lunga sequenza che lo vede protagonista è una delle migliori del film.

Richard Armitage

Altra new entry azzeccata.

Tempra e spirito partecipativo sono quelli che servono.

Bravo.

Ian Holm

Compare solo nei minuti iniziali, ma rivederlo è stato un vero e proprio tuffo al cuore.

Pochi minuti, ma efficaci.

Hugo Weaving

Altro gradito ritorno, invecchiato, quando in realtà dovrebbe essere più giovane, ma fa niente, rivederlo nei panni di Elrond è stato comunque un piacere.

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