Regia di Peter Jackson vedi scheda film
Ovvero come un progetto splendido sulla carta si trova ad arrancare a conti fatti.
Doveva essere il genio creativo di Guillermo Del Toro ad essere al timone del dittico basato sulla favola per bambini scritta da Tolkien nonchè il prologo ideale della trilogia successiva; ma problemi all'apparenza insormontabili hanno allontanato il regista verso altri lidi. Come biasimare Jackson di fronte agli anni di lavoro spesi, ai soldi già versati se ha voluto prendere in mano il carozzone per portarlo alla luce? Eppure pensando a quello che poteva essere viene il magone per chi mastica il genere, per chi sognava un'accoppiata mitica dopo quella con Spielberg per Tin Tin con lo stesso condottiero neozelandese.
Ma svegliati dal sogno bastavano i trailer di presentazione del film per capire di che morte morire...e la notizia del terzo film su un libro di 350 pagine a pensare al peggio. Megalomania?? oppure amore immenso per un mondo che con "Il signore degli anelli" ha consacrato un miracolo di adattamento cinematografico? Questa prima parte mantiene le promesse...ovvero minutaggio esagerato, dinamiche simili se non identiche all'originale e fiato corto per gran parte della pellicola. Sarebbe però ingeneroso non riconoscere a Jackson una generosità di dettagli e dinamiche visive che luciccano e meravigliano anche se quasi sempre fine a sè stesse; non siamo ai livelli del ritorno di Lucas con la nuova trilogia di Guerre Stellari ma con dovuto rispetto qualcosa non funziona nello stesso modo. Quello che poteva portare Del Toro era un approccio visivo diverso, una inquietudine da fiaba nera che qui manca. Tutti i fan sanno che "Lo hobbit" non è "Il signor degli anelli" eppure lo stile da maratoneta della trilogia di successo vuole a tutti i costi adattarsi alla corsa una gara campestre. Qui l'errore è in fase di sceneggiatura che la tecnica e visionarietà di Jackson non possono, non riescono a supplire. Da sottolineare che il 3D è stupefacente per nitidezza e finalmente per luminosità d'immagine; un tassello importante che supera i livelli di "Avatar" avendo a che fare simultaneamente sempre con personaggi completamente creati al computer ed attori in carne e ossa. Ma rimane il fatto che tornare sul luogo del crimine raramente paga. Desolatamente rivedo nel cattivo di turno (uno dei due...l'altro è spassoso e chiaramente marcato dalla fantasia sfrenata di Jackson) una somiglianza ai palestrati guardiani che hanno creato gli umani secondo il deludente prequel di "Alien".
Al di là della fedeltà al romanzo, alla tecnica strabiliante, allo spirito genuino e generoso del regista cosa rimane? Rimane la sensazione dell'attore che impersona Bilbo ovvero un continuo spaesamento senza emozione...la compagnia dei nani non è quella dell'anello anzi; è una favola per bimbi ma in molti passaggi l'epica è quella classica della trilogia con troppi movimenti di macchina per creare pathos, musica invadente e pomposo ammiccamento allo spettatore.
Si riduce ad un viaggio aspettato che non ha equilibrio, poca anima e rende in più situazioni antipatici i nani pasticcioni. Già Gimli non faceva una bella figura nella trilogia ma qui si esagera. Come in "King Kong" la mano sfugge al suo creatore soffocando l'impianto narrativo, espandendolo senza criterio; da dimenticare la parentesi dagli Elfi con una Galadriel imbarazzatamente fuori parte. Poi Jackson si ricorda chi è e ci regala scene potenti e spettacolari, anche se forse poco originali. Vado a dormire sapendo che al risveglio non abiterò più quella Terra di Mezzo che anni fa diventò la mia seconda casa per molto tempo.
Che barba...che noia!!
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