Regia di Paolo Sorrentino vedi scheda film
Nella breve ma importante filmografia di Paolo Sorrentino 'This must be the place' non è certamente il suo film migliore - a mio avviso 'Il divo' - ma si tratta di un'opera molto interessante.
Come nel film d'esordio 'L'uomo in più', anche qui il personaggio principale è un musicista ma forse questa è l'unica cosa che accomuna Cheyenne e Tony Pisapia.
Nel quinto film del regista napoletano Sean Penn interpreta appunto un cantante in crisi che, ricevuta la notizia della malattia del padre in America, va al suo capezzale ma, trovandolo già morto, decide di cercare il nazista che lo aveva umiliato tanti anni prima. Egli inizia così un viaggio 'On the road' che è più una ricerca interiore: dopo alcuni incontri, per la maggior parte bizzarri, troverà chi cercava ma, ancora più importante, ritroverà se stesso.
Forse la sceneggiatura non è il pezzo forte del film, dato che alcuni personaggi interessanti - su tutti la moglie interpretata con notevole bravura da Frances McDormand - sono stati sacrificati un pò presto ed altri magari meritavano di essere maggiormente approfonditi ma lo stile di Sorrentino, mediante le sue lente ed elaborate riprese, tende a creare un effetto straniante tra l'attore ed il mondo che lo circonda e la prova di un maiuscolo Sean Penn (anche se un giudizio completo lo si potrà dare solo dopo aver sentito la versione originale) compensano queste mancanze.
La sequenza con Harry Dean Stanton inventore del trolley, la quale sembra estrapolata da un film dei Coen, contrariamente ad altri, la trovo molto riuscita, mentre tutta la parte musicale è davvero splendida.
Voto: 8.
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