Regia di Peter Greenaway vedi scheda film
Neville, pittore borghese nell'Inghilterra del 1694, dopo la seconda rivoluzione e l'avvento di Guglielmo d'Orange, accetta di ritrarre su 12 tavole la residenza e i giardini di Compton House; pieno di sè e della sua arte mercanteggia la sua prestazione ponendosi di fronte ad un mondo che gli è estraneo, la nobiltà, che non manca di ricordargli la sua posizione e la differenza di rango. Anzi Neville pensa di aver vinto la sfida quando ottiene,oltre il compenso pattuito, anche i favori sessuali della nobildonna e della di lei figlia, insoddisfatte sessualmente dai relativi coniugi. Qui si ripetono temi tipici del cinema di Greenaway (soprattutto Giochi nell'acqua).
Appare però, progressivamente, il complotto, la tela di ragno tessuta intorno a Neville: il pittore è lo strumento di cui la società dei nobili si serve per mascherare un omicidio - del proprietario di Compton House - che da' loro grandi vantaggi; l'esecuzione finale di Neville chiude il film, la fine ricorda quella del coroner di Giochi nell'acqua, anche lì le donne hanno architettato tutto. Grande musica di Nyman.
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