Regia di Lars von Trier vedi scheda film
Di solito tendo a non 'accanirmi' guardando lavori di registi che mi risultano indigesti, ma per Von Trier e il Tarantino anni 00, faccio sempre un'eccezione ;-) Il gusto di essere brontoloni... Però questa volta il buon danese non mi è dispiaciuto, anzi la seconda parte ha un gran fascino ed è ben gestita, incrociando il dramma psico-esistenziale delle due sorelle con quello apocalittico dell'intero genere umano. E la 'lentezza' dell'immane tragedia, logora l'animo e dà tempo ai piccoli gesti di esprimere grandi emozioni: abbracci interrotti, mani che stringono altre mani e all'improvviso si staccano, madri, sorelle, figli, un cerchio dove l'angoscia interiore di Justine diventa totale e assoluta ma liberatoria di fronte alla distruzione della Terra. Poi purtroppo c'è la prima parte... Forse perché il matrimonio mi ha ricordato Festen (che detesto...) la trovo stucchevole nella sua 'complessa banalità' dei caratteri con battute, situazioni. messinscena prevedibili e così forzate da infastidirmi assai. E poi la convinzione totale dell'autore nella sua missione antiborghese... Per quello che percepisco della sua poetica la trovo quasi sempre stucchevole e parafrasando i Sex Pistols lo considero (amabilmente) la più grande truffa del Cinema. Molti hanno guardato Melancholia, solo per il nudo della Dunst (gratuito e furbissimo, ma che rimane una sublime scena di tintarella di Melancholia!) e poi (forse) si sono fatti trascinare senza volerlo (ammetterlo) nel buon finale, che con il raffinato incipit neoTarkowskiano-HD merita una sana visione. Adesso cercherò di recuperarmi Antichrist, vedremo...
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