Regia di Lars von Trier vedi scheda film
Film bello, per carità, anche più che bello, ma triste, triste, ma di una tristezza definitiva, senza speranza. In pratica, quello che sembra un pianeta errante (chiamato Melancholia, appunto) è in rotta verso la Terra. Dovrebbe mancarla, regalando uno spettacolo incredibile, dato che è parecchio più grande di noi, ma invece, contro tutte le leggi della fisica, ci prende in pieno e tanti saluti. Non svelo nulla, dato che questo è l’inizio del film. Dopo di che, il film inizia, prima con la Kirsten Dunst che sta facendo una festa serale di matrimonio (il suo) di una ricchezza enorme, ma che ha problemi mentali, che appaiono via via più evidenti (nella nottata, saremo in pratica al divorzio); la seconda parte è dedicata alla sorella di lei, la Charlotte Gainsbourg, ansiosa per l'arrivo di questo pianeta, e andrà sempre peggio. Dirige (molto bene) Lars von Trier, che rivelò che tutta sta storia gli venne in un periodo di grande depressione (e in effetti….se vedi il film lo capisci). Potente visivamente, ricco di momenti indimenticabili, il film è comunque grande nella sua tragicità, e gli do 8 . Spunti ce ne sarebbero tanti, il film è ricco di rimandi e riferimenti. Ottima la prova del cast, arricchito da altri attoroni. La Dunst vinse a Cannes come migliore attrice (notevole, invero, e poi fa vedere le tettone), dove il film venne battuto da The tree of life. Costi bassi, incassi di nicchia, grandi musiche (Wagner).
Fantastica
Grande
Non l'ho mai amata particolarmente, qua fa un figurone, e che tettone
Ormai attrice feticcio del Nostro, bravissima
Tiene botta, e bene
parte secondaria
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