Regia di Kwon-taek Im vedi scheda film
VOTO 8 COMMOVENTE (Tv 6 Ottobre 2011)
Sono nata in un sogno, vivo in un sogno e morirò invano in un sogno...
Perché sognare se poi bisogna svegliarsi...
E' imbarazzante giudicare il centesimo (!!!) lavoro di un regista (classe 1936), senza conoscere il resto della sua produzione, ma tralasciando le inevitabili lacune di conoscenza, quello che rimane dopo la visione di questo straordinario film è l'incanto non solo della visione ma anche delle emozioni. In una Corea alternativa al normale sguardo occidentale, si sviluppa una grandiosa storia d'amore impossibile, dove il destino avverso diventa uno scoglio insuperabile e il contatto con il territorio una forma espressiva vicina al panismo. La componente emozionale di questi meravigliosi paesaggi è fondamentale e in essi i ricordi diventano ben presto rimorsi, enfatizzando ancor di più una struttura mèlo implacabile, con dei flashback continui, senza influenzare la linearità di una trama sempre legata al concetto causa-effetto. Le tradizioni, il Pansori e le sue regole di pronuncia e intonazione uniti al sofferto rapporto padre-figlio sono altri elementi fondamentali di questo dramma che sa esplorare la complessità dell'anima creativa umana capace di generare bellezza ma allo stesso tempo incapace di autodistruggersi davanti ad essa.
Nonostante tutti i musicisti nascondano un dolore nel cuore, il tuo sembra essere più intenso di chiunque altro...
Chun nyun hack/Beyond the years rimane quindi un film impalpabile e prezioso, percorso da un romanticismo sfrenato e Im Kwon-taek un regista da approfondire senza remore.
Mi trasformerei in una rondine e farei il nido sotto la tua grondaia...
Esclama una sconsolata Song-Hwa dopo l'annuncio della partenza dell'amato Dong-Ho.
Come si fa a non piangere?
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