Yubong Yong, cantante di pansori, arte musicale che associa voce e tamburo, adotta due giovani, con l'intento di trasformarli in una coppia artistica di successo. Dong-ho, però, si innamora della sorellastra, Song-hwa. Impossibilitato a realizzare il suo sogno d'amore, Dong-ho lascia la casa, per poi tornare a rincorrere quel sentimento che pare indissolubile. Così, in cerca della sorella, si ritrova nella taverna di un villaggio, abbandonandosi al dolore e alla tenerezza dei ricordi con il rivale di un tempo, Yong-taek.
Note
Opus n° 100 di Im, maestro del cinema coreano: un film impressionista, che sposa il dolore di un melodramma ingabbiato in momenti di stasi, cullato dalle parole, squarciato da strappi lirici.
c'è una maestria di tocco e leggerezza ma anche di intensità infinita in questo breve lavoro di kwon-taek im che rasenta la perfezione. la storia di due fratelli che forse non sono fratelli, sembra una meravigliosa leggenda. una storia che ci si racconta nelle serate invernali, ma anche nelle serate estive pensando di essere su quella splendida veranda che da sul tramonto. e in… leggi tutto
Il Film e' impostato su una base molto riflessiva e magari alla lunga anche un po' monocorde/monotona.Pero' non mi viene voglia di abbatterlo in maniera superficiale e semplicistica perche' certi rimandi a luoghi tipici Giapponesi con montagne,paesaggi rurali e comportamenti personali molto "d'antan" o perlomeno inusuali anche alle nostre latitudini,mi fanno ripensare a vecchi Cartoni Animati… leggi tutto
Il Film e' impostato su una base molto riflessiva e magari alla lunga anche un po' monocorde/monotona.Pero' non mi viene voglia di abbatterlo in maniera superficiale e semplicistica perche' certi rimandi a luoghi tipici Giapponesi con montagne,paesaggi rurali e comportamenti personali molto "d'antan" o perlomeno inusuali anche alle nostre latitudini,mi fanno ripensare a vecchi Cartoni Animati…
VOTO 8 COMMOVENTE (Tv 6 Ottobre 2011) Sono nata in un sogno, vivo in un sogno e morirò invano in un sogno... Perché sognare se poi bisogna svegliarsi... E' imbarazzante giudicare il centesimo (!!!) lavoro di un regista (classe 1936), senza conoscere il resto della sua produzione, ma tralasciando le inevitabili lacune di conoscenza, quello che rimane dopo la visione di questo…
Il veterano Kwon-taek Im dirige con un manierismo di alta classe un melodramma dal sapore amaro, filtrato attraverso la malinconia del rimpianto, giostrando in maniera scorrevole l'andirivieni temporale e componendo immagini di grande fascino figurativo, come già nel suo celebre e brioso "Ebbro di donne e di pittura". Questa volta, i personaggi sono ebbri di passione amorosa e di musica:…
c'è una maestria di tocco e leggerezza ma anche di intensità infinita in questo breve lavoro di kwon-taek im che rasenta la perfezione. la storia di due fratelli che forse non sono fratelli, sembra una meravigliosa leggenda. una storia che ci si racconta nelle serate invernali, ma anche nelle serate estive pensando di essere su quella splendida veranda che da sul tramonto. e in…
Ho un debole per questi film dove l'intreccio tra passato e presente incrocia i ricordi con i rimpianti i paesaggi con le figure umane. Dong-ho ritrova il paesaggio e ricorda con il bambino zoppo cresciuto le prime esibizioni al tamburo mentre accompagna la sorella Song-hwa cantante, portati in giro dal padre di entrambi. Il rapporto tra Dong-ho e Song-hwa appare subito come qualcosa di…
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