Regia di Giuliano Montaldo vedi scheda film
Il buon Favino non può far miracoli, e davanti ad una trama forse troppo ondivaga tra il tracollo finanziario e quello personale, rimane come sospeso in un limbo, senza che si arrivi a seguire con decisione una delle due strade. Scelta legittima del regista, sia chiaro, ma Favino per quanto bravo non è il Volontè di "Sacco e Vanzetti" o di "Giordano Bruno", non può sostenere più di tanto un filo esile e spesso prevedibile, un insieme di tragedia e farsa che spesso si mostra sfilacciata. Rimane una prova comunque coraggiosa di raccontare un frammento della "grande crisi", grazie anche ad un sapiente uso della fotografia con toni lividi e cupi come gli anni che rappresenta, senza calcare la mano sugli aspetti più tragici di uno dei periodi più bui della recente storia.
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