Regia di Giuliano Montaldo vedi scheda film
L’industriale è in crisi. Personale e professionale. Ma la crisi che investe l’Azienda Meccanica Ranieri è quella di un intero sistema. Perché fin dalle prime battute sui titoli di testa è chiaro che gli industriali si dividono in due: chi è pronto ad abbassare le serrande salvando il salvabile, affidando gli operai agli ammortizzatori sociali, e chi, caparbiamente, persegue un’etica. Pierfrancesco Favino interpreta Nicola Ranieri, un personaggio orgoglioso, in guerra col mondo pur di salvare la fabbrica fondata dal padre. Potrebbe chiedere aiuto alla ricca suocera ma Nicola vuole farcela da solo ma le preoccupazioni lavorative si riflettono nel privato. La moglie Laura, sentendo il marito più distante intreccia una relazione, più mentale che fisica, con un posteggiatore rumeno.
Montaldo, da sempre calato nelle pieghe del sociale, questa volta si confronta con l’attuale che ritrae con spietata lucidità. Banche e finanziarie dipinte alla stregua di istituti di usura legalizzata. In un mondo dove regna il capitale, l’etica soccombe. E sarà proprio il ricorso al denaro a perdere Nicola per sempre, negli affetti di Laura e nella propria coscienza. Fotografato in un grigio tendente al bianco e nero, sostenuto da una colonna sonora efficace, L’industriale è un amaro ritratto contemporaneo di un quotidiano allo sbando. Il marcio del sistema travolge tutto, dignità e sentimenti. Nel finale, mentre nella villa si alzano i calici, Nicola e Laura sono confinati nel giardino, soli con se stessi e la propria sconfitta.
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