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Cose dell'altro mondo

Regia di Francesco Patierno vedi scheda film

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La recensione su Cose dell'altro mondo

di giorgiobarbarotta
4 stelle

Secondo tempo: squadra non pervenuta. Uso una metafora calcistica per sintetizzare l'italicissimo film in questione. Idea davvero interessante e quanto mai attuale; progetto e sviluppo mediocri. Duole constatare ancora una volta come si riesca ad incappare in errori madornali in termini di scrittura e tempi cinematografici: ma qualcuno della produzione l'ha visto il film prima di mandarlo nelle sale? Se sì allora sono due le ipotesi: i limiti in termini professionali di tutto lo staff (interpretazioni tutto sommato a parte), oppure il menefreghismo nei confronti del prodotto e, quel ch'è più grave, la mancanza di rispetto nei confronti del pubblico. Facile appigliarsi alla genialata di togliere di torno gli extracomunitari nel Veneto motore del Nord-Est lavorativo e produttivo: bisogna poi farne un film, nonostante con una buona promozione e qualche polemica l'incasso sia garantito. La cattiveria politicamente scorretta della prima parte sostenuta da un simpatico e tremendo Abatantuono, lascia il campo alla sciattezza inconclusa e inconcludente della seconda. Per inciso: vivo a Treviso, per la precisione proprio a 3 km dalla Came, l'azienda menzionata nella pellicola, esistente, ben funzionante e che con grande autoironia e disponibilità (e più di un pizzico di product placement) si è prestata al gioco. Il film mi avrebbe molto divertito se avesse affondato il colpo fino in fondo, infierendo cinicamente sullo spettatore e affrontando di petto certo pregiudizio, razzismo e ignoranza: l'irritante pressapochismo e gli stereotipi portati in scena invece denotano pochezza. Nel cavalcare l'onda delle facilonerie e dei luoghi comuni la volgarità intellettuale diviene altrettanto pericolosa di un gesto estremo: occhio alla forza del cinema e alla capacità del sorriso di arrivare al dunque o assolvere. Il conflitto tra l'immagine grottescamente deviata dai media e dalla politica e l'integrazione vera tra le genti - sì lenta, difficile, problematica, ma altrettanto solidale, umana, culturalmente viva e costruttiva per tutte le parti in causa - merita riflessioni filmiche di ben altro spessore.            

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