Regia di Francesco Patierno vedi scheda film
Film veramente superficiale, mi dispiace dirlo, perché ero andata a vederlo con tutte le buone intenzioni del caso, ma sono rimasta davvero delusa.
La storia poteva essere accattivante, affrontata con una certa ironia o polemica, invece rimane sempre su una falsa riga che non riesce mai a sfociare in un risultato: non una vera risata, ma pochi sorrisi più per simpatia verso Abatantuono che altro, mai una vera e propria scossa di sdegno perché il film si rifà più che altro a luoghi comuni sentiti e risentiti, senza svelare nessun risvolto nascosto.
Gli extracomunitari, gli stranieri, grazie ad un anatema lanciato in una tv locale da un industrialotto razzista del luogo, spariscono in una notte. Perciò le fabbriche rimangono deserte, gli anziani senza badanti, le strade senza spazzini...Da qui tutto il film, l'Italia si ferma, nessun conterraneo vuole prendere il posto lasciato dagli stranieri, il lavoratori italiani chiedono più soldi per lavorare, le ragazze italiane non vogliono fare le cameriere perché troppo istruite, le mogli devono riprendere a fare i bucati, gli anziani devono essere “badati” dai propri parenti. Praticamente un disastro.
Anche le prostitute spariscono (naturalmente bellissime e comprensive ragazze di colore, che con un sorriso battono per la strada), la maestrina rimasta incinta di un bel ragazzone nero (anche lui un pezzo di figliolo muscoloso, con un viso stupendo, operaio specializzato, mica uno trovato chissà dove) cerca per un po' il suo bel compagno....ma lo rimpiazza subito con il poliziotto ex fidanzato.
I bambini italiani rimasti in classe cercano per un po' i loro compagni di colore spariti, tutto come fosse un bel gioco, alla fine senza sentirne troppo la mancanza, se non fosse per la “impegnata” maestrina incinta che dispensa carezze e sguardi da cerbiatto ad ogni inquadratura.
Ad un certo punto la storia cerca anche un colpo di scena, con una improbabile rivelazione da parte della maestrina, a cui sinceramente non gliene importa molto a nessuno. Tutto rimane sempre nel superficiale, poco curato, poca ricerca, sembra davvero che la sceneggiatura si sia rifatta esclusivamente a discorsi sentiti nei bar o sugli autobus, e come quei discorsi anche il film risulta inutile e sciocchino.
Credo che questo film potrebbe essere visto come film per ragazzi, non come commedia, né come film denuncia, perché davvero non ha nessun tipo di mordente. Abatantuono fa quello che può, Mastrandrea idem, da dimenticare l'interpretazione di Valentina Lodovini, Vitaliano Trevisan nella parte del tassista è il più convincente.
Il finale è la parte più deludente, anche lì non si capisce che strada vuole prendere la storia se quella dell'aspetto più poetico (e la vedo dura), o di quello umoristico (e la vedo durissima)...comunque finisce e ne siamo contenti. Tutte le polemiche, davvero incomprensibili dopo la visione del film, mi fa comunque difendere il lavoro, che da tutto il parlarne ne ha tratto un profitto che sarebbe stato impensabile altrimenti. Imparassero chi parla prima di conoscere, che tante volte la soluzione migliore è lasciare giudicare a chi il film lo va a vedere in sala.
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