Regia di Giacomo Ciarrapico, Mattia Torre, Luca Vendruscolo vedi scheda film
Boris. Il film - sti ca***!!! - non la manda certo a dire.
Quando il piatto piange (ovvero, se il cinema di impegno civile ha l’effetto di un toccasana per le coscienze, ma di una sciagura per le tasche di chi lo finanzia) non c’è altra scelta: cinepanettoni tutta la vita!
Dunque Boris. Il film, oltre ad essere una gran bella commedia (ogniqualvolta sulla scena irrompe Stanis - alias Gianfranco Fini, alias Pietro Sermonti - c’è da spanciarsi dalle risate, ma le situazioni comiche/tragicomiche, invero, non si contano), è soprattutto una dissacrante parodia di un certo ben noto cinema italiano, nonché - non bastasse - satira di quello spaccato di società che nel cinema più trash che si conosca trova le risposte che cerca.Da “L'Italia è il Paese che amo. Qui ho le mie radici, le mie speranze, i miei orizzonti….” alla sagra cinematografica della pernacchia il passo - dichiara apertamente il film - appare brevissimo e, una volta compiuto, difficilmente si torna indietro (tanto che a dieci anni dall’avvento del III millennio - e a 20 dalla famosa “discesa in campo” - non pare sia cambiato granchè). Ogni velleità artistica e così pure quel po’ di imbarazzo che originariamente veniva provato nel girare certe scene avvertite come pacchiane e un po’ grottesche (come quella iniziale, al rallenty), svanisce, come d’incanto.
Buona la prima e… bucio de culo per tutti !!!
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