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Boris. Il film

Regia di Giacomo Ciarrapico, Mattia Torre, Luca Vendruscolo vedi scheda film

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La recensione su Boris. Il film

di supadany
8 stelle

Il passaggio dal format televisivo al grande schermo è spesso un ostacolo invalicabile, ma questa volta c’erano tutte le premesse per fare bene e per una volta si può dire che l’operazione sia andata a buon fine.

Un divertimento intelligente che rimpolpa una metodologia di far commedia che andrebbe presa come esempio positivo, un accumulo di personaggi, situazioni e gag ben assortite, sicuramente non tutto è strettamente necessario, ma tutto, o quasi, contribuisce a costruire un panorama ben articolato.

Renè Ferzetti (Francesco Pannofino) da sempre sogna di fare il grande salto dalla televisione al cinema, ma allo stesso tempo lo vuole fare con un’idea e non tanto per fare.

L’occasione arriva quando gli viene presentato un soggetto serio, la lavorazione parte, ma gli intoppi sono all’ordine del giorno, in più non ha fatto i conti con la (presunta) distribuzione che in realtà punterebbe volentieri ad un soggetto, diciamo così, più amichevole.

“Boris” è una valida cartina tornasole non solo del cinema italiano attuale, ma anche di una società allo sbando e senza merito (vedasi per esempio i tre pseudo sceneggiatori che fanno fare tutto il lavoro a dei giovani “segregati” in uno stanzino) all’interno della quale trovare persone “normali” non è facile e l’inadeguatezza assurge a ruolo di vero e proprio must per avere successo sia che questa sia consapevole (il comico cafone interpretato da Massimiliano Bruno) o meno (l’attrice incapace alla quale da corpo Carolina Crescentini).

Strutturato bene, almeno fino a tre quarti dell’opera (poi perde qualche colpo), riesce ad inserire vagonate di personaggi, con comparsate più o meno significative, facendo sorridere ripetutamente, ma sempre a denti stretti se non addirittura con una cattiveria tutt’altro che velata (fantastico quando un collega di Renè gli presenta una scimmia come quinta personalità di spicco all’interno di Medusa).

Non si cercano amici e non si fanno prigionieri, tutto ha un suo tornaconto, la qualità non aleggia più dalle nostre parti, l’obiettivo economico, a scapito di tutto il resto, è visto come una chimera da inseguire ad ogni di costo e di fronte alla possibilità di ottenere una commedia sguaiata accalappia pubblico tutti fanno subito gli occhi dolci.

Anche la confezione è decisamente su livelli più alti degli standard odierni, peraltro fin troppo modesti, il linguaggio sa pescare in alto e in basso senza vergogna e così alla fine risulta essere una commedia con buoni tempi comici e che affronta il paesaggio produttivo cinematografico senza ammorbidirsi nonostante questa volta ci si entri in prima persona.

Questa è la vita, questo è il cinema.

Su Luca Vendruscolo

Bravo a trasportare il format dalla televisione al cinema, le idee, per una volta, non mancano affatto.

Su Mattia Torre

Bravo a trasportare il format dalla televisione al cinema, le idee, per una volta, non mancano affatto.

Su Giacomo Ciarrapico

Bravo a trasportare il format dalla televisione al cinema, le idee, per una volta, non mancano affatto.

Su Francesco Pannofino

Decisamente bravo, sempre in prima linea col suo personaggio che deve affrontarne di tutti i colori.

Su Caterina Guzzanti

Assolutamente dignitosa.

Su Pietro Sermonti

Rende il suo personaggio invadente e lo carica come si deve tra ingressi in scena non previsti ed una clamorosa dichiarazione falsa durante un funerale (cosa non si fa per arrivare in prima linea).

Su Alessandro Tiberi

Semplice ed adeguato.

Su Luca Amorosino

Ruolo di contorno.
Sufficiente.

Su Valerio Aprea

Sufficiente.

Su Ninni Bruschetta

Nei panni di un direttore della fotografia un pò rudimentale.
Più che sufficiente.

Su Paolo Calabresi

Simpatico.

Su Antonio Catania

Tratteggia bene il suo personaggio, navigato e che guarda al sodo del soldo.
Briccone.

Su Carolina Crescentini

La svampita incapace le riesce molto bene.
Brava a non prendersi sul serio.

Su Alberto Di Stasio

Simpatico.

Su Roberta Fiorentini

Personaggio rudimentale e ruttone (più che altro perchè quando compare non manca mai di far uscire aria dalla bocca anche quando non parla).

Su Claudio Gioè

Nei panni del pezzo da novanta della produzione, ma ha un difettuccio ...

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