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Womb

Regia di Benedek Fliegauf vedi scheda film

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La recensione su Womb

di munnyedwards
7 stelle

Una fredda spiaggia deserta, una casa di legno e un altalena poco distante, il rumore del mare immutabile ed eterno, come eterno si pensa possa essere l’amore, il sentimento dei sentimenti, la forza dirompente che trascina l’essere umano al di là della ragione, spesso ai limiti della follia.

Rebecca ama Tommy, lo ama dal primo momento che lo vede ma le loro strade sono destinate a separarsi, sono due ragazzini ma questo non conta se quel legame così forte è ancora presente dodici anni dopo, Rebecca torna da Tommy e finalmente si possono amare.

Ma la vita segue un suo percorso stabilito, ha le sue regole già scritte, la vita dona e la vita prende, per Rebecca la perdita di Tommy in un incidente stradale è molto più che un colpo mortale, è la fine di tutto, troppo doloroso da accettare, soprattutto quando la scienza ti offre una via d’uscita, una porta magica che ti permette di viaggiare nel tempo.

Questo “trucco” si chiama clonazione e cosi Rebecca ne approfitta e partorisce un nuovo Tommy, un simulacro del suo amore reciso prematuramente, un bambino da crescere piano piano, un illusione da vivere intensamente ma lontano da tutti, da quelli che non capiscono, da quelli che non sanno cosa significa perdere tutto.

E cosi c’è la spiaggia e la casa isolata, il mare a delimitare uno spazio (mentale) fuori dal tempo, a fare da confine invalicabile ad un sogno ad occhi aperti, Rebecca e Tommy di nuovo insieme.

 

Womb

 

Womb

 

Ma la vita non la puoi ingannare, non la puoi fregare con un trucco da strapazzo, perché alla fine la verità ti si presenta davanti e ti travolge, e così il dolore esplode di nuovo riportandoti al punto di partenza, a quella separazione che era inevitabile e che tale resta, nonostante gli inganni, la morale distorta e piegata dall’egoismo di una protagonista che travalica i limiti del buon senso per soddisfare un suo bisogno personale.

Inizialmente si prova empatia per Rebecca, perché nessuno di noi razionalmente è in grado di accettare il distacco dalla persona amata, nessuno (avendone la possibilità), non penserebbe almeno per un attimo ad una possibilità diversa, del resto trucchi e illusioni affascinano l’uomo fin dalla notte dei tempi.

Benedek Fliegauf gira un film dall’estetica fredda, lento nel dipanarsi e scomodo da affrontare, la scelta di Rebecca ci pone davanti a delle domande che spesso non trovano risposta, ci costringe a guardarci dentro scoprendo verità sepolte, pensieri che forse preferiamo ignorare, perché in definitiva il fulcro di tutto sta nel rifiuto del dolore e nell’egoismo che può travolgere anche gli animi più puri.

Anche perché nel finale (che poi sarebbe l’incipit) lo sguardo compiaciuto e soddisfatto di Rebecca e i suoi pensieri in voce off svelano una verità nascosta, la maschera cade e scopriamo che dietro a tutto più che un amore immortale si nascondeva un bisogno primitivo, personale e intimo, forse naturale, ma innaturale è la strada scelta per raggiungerlo, reso possibile da una scienza che fa passi da gigante mentre l’uomo resta un animale che vuole solo soddisfare i suoi istinti primari.

 

Womb

 

Womb è un film visivamente affascinate ma allo stesso tempo troppo compiaciuto nella messa in scena, Fliegauf a volte sembra specchiarsi nelle sue qualità tecniche, interessato più alla forma (impeccabile e spesso efficace) che alla sostanza, che pure è ben presente nel soggetto scritto dallo stesso regista e fornisce notevoli spunti di riflessione.

Il film comunque ti conquista grazie ad un fascino morboso e perverso, nonostante lo sviluppo narrativo sia eccessivamente rarefatto, forzatamente lento nello svolgimento, sei preso dal racconto e dal notevole contrasto tra l’algida rappresentazione esterna, fredda e incolore, e le dirompenti ma inevitabilmente contenute emozioni della protagonista, Eva Green nel ruolo di Rebecca è glaciale nella sua bellezza senza tempo, un vulcano in continua eruzione che con tenacia sovrumana non erutta mai, neanche uno zampillo di emozione si espande in scena, ma queste emozioni ci sono eccome e gli occhi della splendida attrice (qui in una delle sue migliori prove) non possono nasconderle.

Più che un film sulla clonazione Womb è un film sui limiti dell’uomo davanti alla scienza, l'uomo vinto sempre e comunque dagli istinti più bassi, mascherati e nascosti da una magia chiamata amore.

Voto: 7.5

 

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