Trama
Quando Rebecca (Eva Green) e Tommy (Matt Smith) si rincontrano da adulti, la scintilla fa riaccendere il loro amore. Ma la fortuna non è dalla loro parte: Tommy muore presto in un incidente. Il dolore di Rebecca è tale che decide di usare i discussi servizi offerti dal "Dipartimento di Replicazione Genetica", un istituto che le impianta nell'utero un clone di Tommy cui lei darà la vita. La (ri)nascita del suo amato la rinchiude in una vita a due dove le sembra di aver trovato tutto ciò che chiedeva. Ma le conseguenze di quest'amore non mancheranno di farsi sentire e di pesare man mano che il tempo passa e Tommy cresce.
Approfondimento
FLUTTUANDO SULL'ACQUA
Con una storia girata al di fuori del tempo e nel freddo paesaggio di un inverno nel Mar del Nord, Womb è un film che fluttua su uno dei temi più cari alla modernità: la clonazione. Non è casuale infatti che uno degli elementi che si ripresenta sotto varie forme in tutta la pellicola sia l'acqua: ricollegandosi sia ai primi esseri viventi sulla Terra sia al liquido amniotico in cui per nove mesi cresce un bambino, l'acqua del mare che circonda la palafitta in cui vive Rebecca diviene il simbolo della nuova sorgente di vita, artificiale e surreale al tempo stesso. Eludendo la fantascienza, i cloni voluti da Benedek Fliegauf non sono altro che esseri umani dotati di sentimenti e paure, paragonabili solo ai gemelli identici. Con il solo potere delle mappe genetiche e senza caratteristiche da automa, questi cloni hanno però la forza di cancellare l'idea di passato e futuro per convogliare in un eterno presente, condotti dai misteri e dalla chimica dell'amore.
MITO ED ETICA
È l'amore che lega i due protagonisti a rompere tabù e regole sociali, rendendo la storia più simile a una favola o a un mito. Non a caso, si ritrovano echi di Orfeo ed Euridice, i due amanti della mitologia classica capaci di sfidare le suddivisioni preesistenti tra il regno dei vivi e quello dei morti, usando come unica arma il sentimento che li unisce e che risponde a uno schema chimico universale che determina la vita di chiunque.
Così come Orfeo affronta l'Ade e l'ira di Persefone in nome delle ragioni del cuore, anche Rebecca sfida la logica razionale in nome del "come sarebbe stato se". Lasciandosi guidare dalla passione, ricorre alla clonazione per generare una nuova vita che ridia senso alla sua, fortemente ancorata a eventi che le sono occorsi ben 12 anni prima. Si potrebbe parlare di un atto egoistico ma l'idea del regista era di farne invece un esempio di grande altruismo: riportare un essere umano in vita gioverebbe in primo luogo allo stesso, tornato sulla terra per poter vivere l'esistenza che gli è stata negata una prima volta, e non a chi ha deciso di farlo rinascere. La stessa Rebecca, ad esempio, clonando Tommy rinuncia alla propria vita sociale e si addossa sulle spalle un'enorme responsabilità, ripagata dal poter osservare da vicino il crescere della persona che più di ogni altra ha amato. Da protagonista innocente della storia, Rebecca diviene osservatrice responsabile di una finzione modellata dalla sua volontà. Senza nessuna etica religiosa che imbrigli la sua scelta, Rebecca è convinta di aver agito nel giusto e nessuno, emotivamente coinvolto nella vicenda, può condannarla. Si può tentare di giustificarla, semmai.
Lungi dall'idea di rappresentare un universo idilliaco, Womb non dimentica di portare in scena la forza che ha il contesto in cui si vive durante il percorso di formazione. Con il complesso di Edipo che fa leva sulle sue spalle, il nuovo Tommy cresce e si comporta allo stesso modo del vecchio Tommy, non sospettando nulla sulle sue origini né tanto meno avendo ricordi o sensazioni che derivano dagli eventi della vita precedente. Il punto di rottura, critico e imprevedibile, avviene soltanto nel momento in cui conosce la verità dalla madre del vecchio Tommy e gli vengono a mancare tutti quegli elementi che la sua mente ha elaborato, ritrovandosi d'un colpo a rimettere in discussione il proprio codice genetico e i propri istinti.
Note
Evoluzione del mito di Edipo, Womb è Sci-Fi contemplativa, tarkovskijana, interessata all’uomo, alla carne viva e morente, alla biologia, è un’opera imperfetta dipinta con insana grazia pittorica, conscia che la ripetizione è una forma di cambiamento, orchestrata intorno a simboli perturbanti (il dinosauro giocattolo, la lumaca, gli scarafaggi, gli animali forse estinti) e abitata da due interpreti semplicemente sublimi. Perché sanno implodere o esplodere di dolore, non sottraendosi mai alla propria grottesca, ambigua, inquieta natura.
Trailer
Scrivi un commento breve (max 350 battute)
Attenzione se vuoi puoi scrivere una recensione vera e propria.
Commenti (8) vedi tutti
così a caldo, dopo la visione del film, verrebbe da dire una cosa, anzi due.
commento di nella panzaAngosciante nel suo epilogo, fa tremare al solo pensiero, ma è un pensiero che potremmo anche vivere in un futuro prossimo, e questo film ci pone in guardia dalle possibili conseguenze. Bellissimi paesaggi, ma film sufficiente.
commento di slim spaccabeccoL’argomento è difficile e scomodo ma la mano del regista non trema e ha la bravura di raccontare questa tremenda storia con linearità e dolcezza, con pochi dialoghi e molti sguardi, accompagnati da inquadrature meravigliose su uno scenario naturale che è la fotografia dei sentimenti che provano i protagonisti.wom
leggi la recensione completa di michemarIn quest'Era della Protesi tra sperimentazione e transizione il Mito si rigenera grazie alla Tecnica (genetica) e il Destino sembra cedere il passo al Libero Arbitrio salvo poi ripresentare il conto alla fine: in felpato attrito tra la responsabilità individuale e la tragicità del conoscere/sapere/comprendere/prevedere/plasmare Fliegauf dice che...
leggi la recensione completa di mckFantascienza "filosofica" usata/sprecata per raccontare una storia troppo illogica e complicata!
leggi la recensione completa di cinefoxFantascienza intimista senza effetti speciali ma con un contenuto solido e dei bei paesaggi .Alla fine rimane una bella storia d'amore con alla base una clonazione e una brava attrice (Eva Green)Da vedere ,anche per il tema trattato.
commento di ezioInsulsamente greve, insostenibile clone incestuoso. Molto peggio di Benjamin Button, perchè claustrofobicamente monocorde, ad una sola direzione, senza spiragli..
commento di stenliofilm intrigante con una bellissima Eva Green. Riuscita la fusione sul tema caro ai surrealisti dell'amour fou con quello fantascientifico
commento di vurdalak