Regia di Phyllida Lloyd vedi scheda film
La scelta di orientare buona parte del film sul crepuscolo della vicenda politica e personale di Margaret Tatcher, accentuando oltre misura gli aspetti legati al suo decadimento dovuto al morbo di Alzheimer e le conseguenti amnesie, allucinazioni, perdita di senso del tempo e dello spazio, sono a mio modo di vedere il principale difetto di una pellicola peraltro valida, che lasciano quasi in secondo piano le politiche ultra-liberiste dell'ex Primo Ministro inglese con tutte le conseguenze anche negative che ciò comportò al tempo. Solo nel finale si rientra almeno in parte in una più accurata biografia, che affronta anche se superficialmente temi spinosi come la guerra con l'Argentina per le isole Falkland così come la lotta intestina per il predominio nel partito conservatore inglese. Resta comunque il godimento di una straordinaria Meryl Streep, giustamente premiata con l'Oscar, una di quelle poche attrici che è garanzia sicura di professionalità ed immedesimazione totale nel personaggio di volta in volta interpretato.
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