Regia di Herk Harvey vedi scheda film
Unico lungometraggio di un regista di documentari, girato a basso budget ma talmente suggestivo da essere - con il passare degli anni - diventato titolo di culto. Anacronistico e pessimista, per via di un finale per l'epoca fuori dagli schemi e per una struttura criptica e poco popolare.
Mary (Candace Hilligoss), giovane e talentuosa organista, partecipa ad una corsa automobilistica nata per sfida con alcuni ragazzi. E' in macchina con delle amiche, quando durante la corsa l'auto precipita in un fiume. Unica sopravvissuta all'incidente, dopo l'avvenimento Mary sembra mutare carattere, diventando distaccata e quasi priva di emozioni. Assunta come organista in una chiesa di Salt Lake City, mentre si sta recando nel paese in auto nota un grande parco giochi abbandonato, per il quale prova una irragionevole attrazione. Mentre viaggia su una lunga e sterminata strada deserta ha una prima inquietante e inesplicabile visione: sul finestrino, lato passeggero, al posto della sua immagine nota una figura maschile dal volto deforme e macabro. Sempre più spesso la ragazza vedrà, al suo posto riflessa da specchi e vetri, l'immagine di questo indefinibile personaggio, mentre sembra diventare essa stessa invisibile alle persone che la circondano.
Candace Hilligoss
Il regista di cortometraggi e documentari Herk Harvey, mentre è in una vacanza a Salt Lake City, rimane impressionato dal padiglione abbandonato di Saltair (Utah). Quel posto, suggestivo e inquietante, lo ispira a produrre (con un budget di soli 33.000 dollari) e dirigere questo piccolo capolavoro d'asmosfera, decisamente inusuale per l'epoca in quanto prototipo d'un tipo di horror pessimista (ovvero con un finale tragico e "ribaltato") oggi molto in voga (vedere, per esempio, The others). Unica regia di Herk Harvey (nel film interpreta anche il persecutore ineffabile di Mary) ha un taglio visivo efficace, reso da un bianco e nero che ricorda, per certi aspetti, talune opere di Jacques Tourneur (in particolare Il bacio della pantera, 1942). Carnival of Souls ebbe scarsa accoglienza all'epoca dell'uscita per essere poi, giustamente, nel tempo rivalutato e apprezzato. Per dare un'idea della fama raggiunta dal film, basterà dire che ancor oggi viene omaggiato da varii cineasti (ad esempio nel recente Southbound, 2015).
Candace Hilligoss
Incomprensibile per gli spettatori dell'epoca, può contare sulla credibile e perfetta interpretazione di Candace Hilligoss, sventurata protagonista avvolta dal mistero e da una realtà parallela sfuggente e incomprensibile. Wes Craven, in accordo con lo sceneggiatore John Clifford ed Herk Harvey, nel 1998 ne produce un libero remake (sostanzialmente differente dall'originale) poco apprezzato dalla critica e uscito direttamente in home video. Quello stesso anno, anche la Midway games produce un videogioco ispirato a Carnival of souls (CarnEvil). Mai doppiato in italiano, è circolato da noi con sottotitoli e in versione accorciata (78 minuti contro gli 83 della director's cut) solo in anni relativamente recenti (dopo il 2010) uscendo in dvd per conto della Eagle Pictures. I passaggi televisivi del film, che non sono mancati, presentano una versione ulteriormente sforbiciata a 74 minuti abbondanti.
Candace Hilligoss
"Solo il viandante che ha peregrinato nel suo infinito mondo interiore potrà accostarsi all’Anima, scoprendo che per anni altro non ha fatto che cercare Lei, poiché Lei è dietro e dentro ogni cosa. I viaggi, si fanno per cercare Anima e le persone si amano in quanto simboli di Anima." (Carl Gustav Jung)
Trailer
Carnival of souls V.O. (Herk Harvey, 1962)
F.P. 07/01/2021 - Versione visionata in lingua inglese (durata: 74'45") - Aggiornamento della recensione pubblicata in precedenza su Il davinotti
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