Regia di John W. Shadow vedi scheda film
“Numero due”. Questa espressione è certificato di cinema di genere , di cinema che vuole sfruttare il successo di altri film a volte con successo “Zombie 2” di Fulci che ottenne un successo platenario anche se con il Zombie romeriano non ci azzeccava un fico secco, a volte meno come “Alien 2 sulla terra” di Ippolito uscito in Italia addirittura prima del vero americano Alien, giusto per citarne un paio.
Qui si vuol cavalcare il successo di Pasolini che diede il via ad un intero genere della commedia scollacciata all’italiana, con titoli di grande successo come “quel gran pezzo dell’Ubalda…” e altri davvero trascurabili.
Questo Canterbury N.2, dove Canterbury è solo una meta dei viaggiatori che raccontano le novelle, è caratterizzato da una buona regia, una qualità superiore alla media a livello visivo (Massaccesi comunque era un gran pezzo di artigiano del cinema nostrano) ma privo di idee originali. La mancanza di idee che caratterizzò il genere che spesso ruotava su mariti cornuti, cinture di castità e vergini troppo sveglie.
Già alla seconda novella raccontata si inizia a girare sempre sulle stesse situazioni.
Resta sempre divertente e curioso il modo di parlare tipico del genere che si rifà più a “Brancaleone” che ai film di Pasolini
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