Regia di Yann Samuell vedi scheda film
Un giorno qualcuno dovrà calcolare i danni apportati al cinema francese da Amélie Poulain. Yann Samuell nel 2003 ha scritto e diretto un piccolo film emulo del favoloso mondo jeunettiano: Amami se hai coraggio, storia d’amore teneramente feroce in cui una giovane Marion Cotillard e il di lei futuro compagno Guillaume Canet si tormentano dall’infanzia all’eternità, con contorno di animazioni buffe e surreali. «Giochi o non giochi?» era il tormentone del film, perfettamente riciclabile per questa nuova pellicola, in cui Sophie Marceau raccoglie la sfida lanciata dalla se stessa bambina: riscoprire il gusto della vita e abbandonare tacchi tailleur e conto in banca da manager rampante. Fra scatole di ricordi sepolte nell’infanzia, flashback ipersaturi degli anni 70, cacce al tesoro e siparietti animati in stile vintage, sembra di assistere alla crisi di mezza età di Amélie Poulain, incastrata nel mondo arido della finanza ma in realtà ancora devota ai colori primari, ai dolci al cioccolato e a “piccoli piaceri” come fare le scale mobili al contrario. Quel poco di genuino che si poteva rintracciare nell’opera prima di Samuell qui svanisce a favore di un autoplagio zuccheroso, con tanto di conversione umanitaria finale: il mondo di Marguerite Flore è decisamente troppo favoloso.
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