Regia di Massimiliano Bruno vedi scheda film
Deo gratias, ogni tanto capita di assistere ad una commedia italiana ancora in grado di far sorridere senza necessariamente essere stupida o volgare oltremisura. "Nessuno mi può giudicare" non è certo un grande film od un'esperienza visiva indimenticabile ma intrattiene quanto basta narrando una vicenda neanche troppo inverosimile, soprattutto nell' Italia della crisi che oramai abbiamo imparato a conoscere e con la quale conviviamo tutti attualmente. La vicenda è quella di Alice, signora dei quartieri alti finita al Quarticciolo dopo la morte di un marito sull'orlo della bancarotta. Ripagare i debiti del defunto consorte appare una missione impossibile ma non dopo aver fatto la conoscenza di Eva, escort d'alto bordo che inizierà la protagonista alla professione più antica del mondo. Uno script tutt'altro che folgorante ma funzionale allo scopo ed arricchito di tematiche quali integrazione e solidarietà con quel messaggio subliminale che si ostina a ripeterci che le seconde occasioni esistono e vanno concesse sia agli altri che a sé stessi. Ovviamente non manca un pizzico di retorica e buonismo, d'altro canto la supervisione del progetto è firmata Fausto Brizzi ma Massimiliano Bruno riesce a gestire il proprio film meglio dell'illustre collaboratore votato al cinema "marchettaro". Sarà perché quest'ultimo è prima di tutto un attore ma il suo esordio dietro la macchina da presa ha una marcia pin più proprio grazie all'ottima prova fornita da un cast centratissimo che ha in Paola Cortellesi una giusta e simpatica mattatrice. Accanto a lei non stona un Raoul Bova più ironico del solito mentre fanno una gran figura Anna Foglietta (devo dire anche fisicamente), Lillo, Hassan Shapi, Lucia Ocone ed il solito grande Rocco Papaleo che con quella splendida battuta su Nanni Moretti si aggiudica la candidatura ai David di Donatello 2011.
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