Regia di Mario Bava vedi scheda film
Il barone Kurt Menliff (Cristopher Lee) fa ritorno al castello di famiglia dove tempo prima suo padre lo aveva scacciato per il suo comportamento amorale. Viene riaccolto, ma gli vengono negati sia le ricchezze che i titoli, passati al fratello minore Cristiano (Tony Kendal). Kurt ritrova anche la bella cognata Nevenka (Daliah Lavi), con la quale in passato ebbe una torbida e oscura relazione. La passione fra i due riesplode. Ma una notte Kurt viene pugnalato a morte nella sua stanza. Non passera' molto tempo che il suo fantasma faccia visita alla cognata Nevenka per tormentarla. Come nel suo stile, Mario Bava trascura la parte narrativa della pellicola per sfogare tutto il suo talento visivo (e ne ha parecchio) realizzando un horror gotico che piu' gotico non si puo', da fare invidia ai migliori Terence Fisher e Roger Corman. LA FRUSTA E IL CORPO e' una storia di ossessioni e sensi di colpa, melodramma e tragedia, una vicenda gialla e una storia d'amore malata a sfondo sadomasochista che diede non poche noie al regista con la censura dell'epoca. Bava realizza una ghost-story in costume ambientata in un castello in riva al mare, dove si sente costantemente il rumore del vento. Corridoi bui, cromatismi e colori stupendi, rumori di frusta nella notte e una grandissima atmosfera, arricchita dalle sequenze oniriche e quasi espressioniste delle apparizioni dello spettro di Kurt che porta alla follia la gia' fragile mente di Nevenka. Un film semplicissimo e quasi elementare, che tratta la storia come l'ultima delle sue preoccupazioni, ma al contempo geniale, con una musica tra il romantico e il malinconico e una squadra di attori affiatata e di tutto rispetto. Sensuale e ambigua Daliah Lavi, ipnotico e magnetico Cristopher Lee. Gotico imperdibile.
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